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  • Sabato 27 dicembre 2025

La Russia ha di nuovo attaccato Kiev, prima dell’incontro tra Trump e Zelensky

Nella notte l'esercito russo ha colpito la capitale ucraina con missili e droni, uccidendo almeno una persona

La capitale ucraina Kiev, 27 dicembre 2025 (Cedar Barnes/ZUMA Press Wire)
La capitale ucraina Kiev, 27 dicembre 2025 (Cedar Barnes/ZUMA Press Wire)
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Nella notte tra venerdì e sabato l’esercito russo ha attaccato la capitale ucraina Kiev. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che sono stati usati 500 droni e 40 missili, contro siti industriali e residenziali. Il governatore della regione Mykola Kalachnyk ha detto che una persona è stata uccisa e alcune decine sono state ferite. Gli attacchi hanno causato interruzioni di corrente in alcune zone della capitale e in una cittadina a circa 20 chilometri, Brovary. Un terzo di Kiev è rimasto senza riscaldamento, ha detto il ministro degli Esteri ucraino Andrij Sybiha. La temperatura in questi giorni rasenta lo zero. I residenti sono rimasti nei rifugi antiaerei per quasi 10 ore: l’allerta è rientrata attorno alle 11 di mattina, orario ucraino (le 10 in Italia).

Per precauzione anche la Polonia ha fatto decollare i propri aerei militari con scopo di ricognizione e attivato i sistemi di difesa. Negli ultimi mesi è capitato diverse volte che droni russi sconfinassero nel territorio polacco. Date le operazioni militari in corso, gli aeroporti delle città orientali di Rzeszów e Lublino sono stati chiusi per qualche ora e riaperti poco dopo. Il governo polacco ha detto che non ci sono stati sconfinamenti nel proprio territorio.

Il nuovo attacco sulla regione della capitale è avvenuto un giorno prima dell’incontro previsto tra Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. I due si dovrebbero vedere a Mar-a-Lago, la residenza di Trump in Florida, per portare avanti le trattative sulla fine della guerra. Prima dell’incontro Zelensky ha detto che parlerà al telefono con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e altri leader europei.

Gli Stati Uniti stanno conducendo trattative separate con ucraini e russi e per il momento non hanno trovato un punto di incontro: nelle ultime settimane i negoziati sono sembrati sempre sul punto di arrivare a una svolta, che però non si è mai concretizzata. L’incontro di domenica è atteso perché in questi mesi Trump aveva detto che avrebbe incontrato Zelensky solo in caso di un accordo imminente. Il presidente ucraino si è detto fiducioso che «molto possa essere deciso entro la fine dell’anno».

I principali nodi sono: i territori del Donbas, di cui la Russia vorrebbe ottenere il controllo nonostante non li abbia ancora conquistati interamente; la possibilità per l’Ucraina di entrare nella NATO e le garanzie di sicurezza, cioè le condizioni che l’Ucraina chiede ai suoi alleati per assicurarsi appoggio in caso la Russia dovesse attaccare in futuro.

A novembre i colloqui mediati dagli Stati Uniti avevano portato a un piano in 28 punti negoziato con la Russia ma considerato irricevibile dall’Ucraina, perché conteneva una serie di concessioni alla parte russa tra cui la sostanziale riduzione dell’esercito ucraino e la cessione del Donbas (era stato poi ridotto a 19 punti, con l’eliminazione di alcuni dei più contestati). Il 24 dicembre l’Ucraina aveva presentato una sua versione del piano in 20 punti mediata sempre con gli Stati Uniti, che tra le altre cose prevedeva una grossa novità: la disponibilità a ritirarsi dalle parti del Donbas che controlla, a patto che si ritiri anche la Russia e che venga creata una zona demilitarizzata.