In Puglia non è ancora finito lo scrutinio delle elezioni regionali
Dopo più di un mese dal voto: tutto si è inceppato a causa di errori e imprecisioni nei verbali di alcuni seggi, sembra

È passato più di un mese dalle elezioni regionali che si sono tenute in Puglia fra il 23 e il 24 novembre, ma in alcune circoscrizioni si stanno ancora contando i voti. Di conseguenza i risultati che sono stati diffusi dal ministero dell’Interno sono ancora ufficiosi, anche se la vittoria di Antonio Decaro è certa e la ripartizione dei 50 seggi in consiglio regionale difficilmente cambierà, a meno di sorprese (anche se ballano una manciata di voti e potrebbero cambiare le persone elette da ciascuna lista).
Secondo chi si sta occupando dello scrutinio queste lentezze sono dovute a errori nei verbali compilati ai seggi, e più in generale alla complessità della legge elettorale pugliese.
Lo scrutinio delle schede inizia subito dopo la chiusura del voto, e alla fine delle operazioni ogni seggio è tenuto a compilare i verbali con i risultati. Una copia dei verbali viene inviata al comune nel quale si trova il seggio, e un’altra è mandata al tribunale di ciascuna provincia, che controlla la correttezza dei dati. Infine i tribunali li trasmettono all’ufficio centrale elettorale presso la corte di appello di Bari, il capoluogo di regione, che fa la somma dei voti e proclama ufficialmente il presidente e i consiglieri.
Il 24 dicembre il presidente della corte di appello di Bari, Franco Cassano, aveva detto in un’intervista a Telenorba che fino a quel momento gli uffici circoscrizionali dei tribunali di Lecce e Foggia non avevano ancora consegnato i verbali all’ufficio centrale elettorale di Bari. Sempre il 24 dicembre la presidente dell’ufficio circoscrizionale di Lecce, Luisa Orlando, ha detto a Repubblica che in realtà aveva terminato il lavoro da poche ore. Orlando ha raccontato che il suo ufficio ci ha messo così tanto perché nei verbali dei seggi aveva trovato «cancellature e approssimazioni, disallineamenti tra numero di votanti e preferenze espresse, […] errori nella distribuzione anche di un solo voto, verbali nei quali si è proceduto con compensazioni artigianali». Anche il tribunale di Brindisi ha consegnato i verbali solo pochi giorni fa.
Secondo Orlando la causa di questi errori sta in una formazione insufficiente dei presidenti di seggio, che, dice, dura al massimo due o tre ore, per far fronte a un compito abbastanza difficile come la redazione precisa di un verbale (una questione che però esiste in molte altre regioni). Cassano invece sostiene che sia stata la legge elettorale regionale a dare «problemi interpretativi» ai presidenti di seggio. Non è chiaro esattamente a cosa si riferisca, ma quest’anno in Puglia si è votato per la prima volta con le nuove regole sulle preferenze di genere, e la grafica della scheda elettorale è stata leggermente modificata rispetto alle scorse elezioni.
Nel frattempo, senza la proclamazione dell’ufficio centrale elettorale, rimane ancora in carica il governatore uscente Michele Emiliano e Decaro non può convocare i partiti per comporre il consiglio. Non c’è ancora certezza sui tempi. Cassano spera di poter finire tutti i conteggi e proclamare sia il presidente che i consiglieri attorno al 6 gennaio. Dopo la proclamazione, i candidati consiglieri non eletti potranno fare ricorso.



