Sono quasi duecento anni che giochiamo a scacchi a distanza
Quando fu inventato il telegrafo ci volle poco tempo perché si pensasse di usarlo per fare una partita

Il 24 maggio del 1844 una stazione ferroviaria di Baltimora ricevette un messaggio che diceva “What hath God wrought”, un’esclamazione che si può tradurre come “Che cosa ha creato Dio!”: lo aveva inviato Samuel Morse dal Campidoglio degli Stati Uniti a Washington, ed era il primo di sempre inviato tramite telegrafo, il sistema di comunicazione a distanza destinato a rivoluzionare la storia della corrispondenza. Sei mesi dopo, lo stesso telegrafo fu usato per uno scopo assai più frivolo: organizzare partite a scacchi tra le due città.
Anche se in questa funzione il telegrafo non ebbe una gran fortuna, la storia è ben documentata grazie alle attenzioni enormi attorno alla nuova invenzione. L’ha raccontata di recente IEEE Spectrum, la rivista divulgativa pubblicata dall’Institute of Electrical and Electronics Engineers, un’associazione internazionale che raduna quasi 500mila scienziati e si occupa di promuovere la scienza e la tecnologia. Molte informazioni ci sono arrivate da Alfred Vail, uno stretto collaboratore di Morse che descrisse meticolosamente lo sviluppo del telegrafo, compresi i messaggi inviati da Washington.
Il 15 novembre del 1844 Vail invitò l’imprenditore Henry J. Rogers a fare una partita a distanza da Baltimora, una sessantina di chilometri a nordest, e per rendere più semplice indicare le mosse tramite telegrafo Rogers ebbe l’idea di associare un numero a ciascun riquadro della scacchiera. La partita tra i club delle due città cominciò il 18 novembre e andò avanti a intermittenza per alcuni giorni, a volte solo con chi giocava e gli operatori del telegrafo, altre con qualche persona curiosa ad assistere.
Nel libro del 1845 che raccoglie le sue osservazioni, Vail diceva che tra Washington e Baltimora erano state giocate sette partite, per un totale di 686 mosse, tutte trasmesse «senza alcun errore o interruzione».
In una lettera inviata il 5 dicembre al cognato, un operatore di telegrafo disse che sia lui che altre persone si erano molto divertite a giocare a scacchi con Baltimora nelle due o tre settimane precedenti. Negli stessi giorni lo stesso Morse tirò in ballo il gioco per provare a convincere il Congresso degli Stati Uniti ad allungare la linea telegrafica fino a New York, passando per Philadelphia, sempre in direzione nordest. In una lettera inviata al segretario del Tesoro «per mostrare la varietà di operazioni consentite dal telegrafo», raccontò delle diverse partite a scacchi e a dama giocate tra Baltimora e Washington «come se i giocatori fossero seduti allo stesso tavolo».

L’apparecchio usato da Morse per inviare il primo messaggio nel 1844 (AP Photo)
Lo storico David Hochfelder, esperto dell’evoluzione della telegrafia negli Stati Uniti, ha detto a IEEE Spectrum che il telegrafo non funzionava in modo molto diverso da un campanello di un portone di casa. Per quanto dibattuta, è un’invenzione attribuita a Morse, e in sostanza sfruttava gli impulsi elettrici trasmessi attraverso un filo per inviare messaggi. Lettere dell’alfabeto e numeri erano codificati in sequenze di impulsi brevi o lunghi, traducibili nei punti e nelle linee del codice che prese poi il suo nome.
La linea tra Baltimora e Washington fu la prima operativa negli Stati Uniti. Venne finanziata nel 1843 e fu subito un successo enorme tra la gente, che però era più curiosa di veder funzionare un telegrafo, che di usarlo per le comunicazioni di tutti i giorni: alla fine da una città all’altra la posta poteva essere consegnata in treno nel giro di poche ore, dice Hochfelder, e i vantaggi pratici non sembravano molti.
Dopo il 17 dicembre del 1844 non si hanno più notizie di partite di scacchi tramite telegrafo tra Baltimora e Washington, e anzi a fine Ottocento erano diffuse le battute su come una tecnologia al tempo così veloce e innovativa fosse stata usata per un gioco, per di più lento come gli scacchi. Il Congresso comunque decise di non prolungare la linea, e dal 1847 interruppe i finanziamenti pubblici per la telegrafia, con il risultato che le nuove linee furono finanziate e costruite da privati, contribuendo a velocizzare le comunicazioni in settori come quello finanziario, militare e giornalistico.
Ancora prima di Internet, nel Novecento sono state documentate partite a scacchi tramite radio, linee telefoniche o satellitari; poi, naturalmente, su forum e siti dedicati, come chess.com, che viene utilizzato ogni giorno da milioni di utenti. È stato stimato che le persone adulte che giocano regolarmente a scacchi siano oltre 600 milioni: molte si sono avvicinate agli scacchi durante la pandemia, quando è capitato che il server di chess.com avesse problemi perché non era progettato per reggere così tante partite in contemporanea.
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