Per Giorgetti dare le dimissioni sarebbe «la cosa più bella da fare»

Il ministro dell'Economia l'ha detto con ironia in riferimento ai ritardi, al caos e ai ripensamenti di questi giorni sulla legge di bilancio

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti alla Camera, il 18 dicembre 2025 (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti alla Camera, il 18 dicembre 2025 (ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

In questi giorni di gran confusione sulla legge di bilancio, cioè il provvedimento con cui il governo decidere come spendere i soldi per il prossimo anno, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è molto sotto pressione: ha l’arduo compito di scrivere una manovra finanziaria che rispetti i vincoli di bilancio, e che però dia anche qualche incentivo alle imprese e non scontenti i partiti di maggioranza.

Non gli sta riuscendo benissimo di tenere insieme tutto, per ora, visto che la discussione è stata rimandata più volte, prima perché andavano inserite misure per le imprese che non c’erano (e la loro assenza era stata assai criticata da Confindustria e istituzioni varie) e poi perché per finanziarle era stato deciso di andare a toccare le pensioni, cosa che ha fatto inalberare lo stesso partito di Giorgetti, la Lega. Ne sono derivati ritardi, attacchi dalle opposizioni ma anche discussioni animate interne alla maggioranza.

In tutto questo, Giorgetti sta dando qualche segnale di insofferenza. Sabato, in Senato, i cronisti gli hanno chiesto se in questi giorni complicati avesse pensato alle dimissioni. Lui ha risposto così: «Alle dimissioni ci penso tutte le mattine, sarebbe la cosa più bella da fare per me personalmente. Ma siccome è la ventinovesima manovra di bilancio che faccio so come funzionano le cose».

Il tono di Giorgetti era ironico, ma è vero che le discussioni di questi giorni hanno portato a un caos elevato persino per gli standard delle leggi di bilancio italiane, che vengono sempre approvate all’ultimo e con un certo affanno (a discapito dei ministri dell’Economia, evidentemente). Il sottosegretario all’Economia Federico Freni, leghista, ha definito le discussioni di quest’anno un «delirio». «A me interessa il prodotto finale», ha aggiunto Giorgetti. «Crediamo di aver fatto delle cose giuste, di lavorare bene nell’interesse degli italiani».

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