A Bruxelles c’è una grossa protesta degli agricoltori contro l’accordo con il Mercosur
Hanno bloccato parte della città con i trattori, mentre è in corso il Consiglio Europeo

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Mentre è in corso il Consiglio Europeo, cioè l’incontro tra i 27 capi di Stato e di governo dei paesi dell’Unione, a Bruxelles migliaia di agricoltori stanno manifestando contro un accordo commerciale fra l’Unione Europea e il Mercosur, il mercato comune sudamericano di cui sono membri Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay e Uruguay.
I manifestanti, provenienti da vari paesi europei fra cui l’Italia, hanno portato in città centinaia di trattori, con cui stanno bloccando il quartiere in cui si trovano gli edifici dell’Unione Europea. Hanno lanciato patate e uova contro la polizia e bruciato dei copertoni in Place du Luxembourg, a pochi passi dal Parlamento Europeo. La polizia li ha respinti con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Negli scontri sono rimasti feriti alcuni manifestanti.
L’accordo tra Unione Europea e Mercosur è stato firmato un anno fa ed è il più grande di questo tipo mai fatto dall’Unione in termini di popolazioni coinvolte e volume di scambi. Affinché entri in vigore però è necessario il voto favorevole del Consiglio Europeo: con tutta probabilità quindi i leader parleranno, anche se il tema non è sull’ordine del giorno ufficiale.
La Danimarca, che è il paese presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea, vorrebbe ottenere l’assenso dei leader prima del viaggio di Ursula von der Leyen in Brasile, previsto il prossimo 20 dicembre (il Consiglio dell’Unione Europea è un organo distinto dal Consiglio Europeo, ma nei sei mesi in cui ricoprono la presidenza a turno gli stati membri cercano sempre di imporre un loro indirizzo alle decisioni dell’Unione). Al voto però si stanno opponendo alcuni paesi, tra cui la Francia e l’Italia, che vogliono ritardarlo perché temono che l’accordo possa danneggiare i propri settori agricoli.
Uno degli aspetti più importanti del testo infatti è l’eliminazione graduale di quasi tutti i dazi doganali applicati fra i due blocchi e di parte delle differenze normative, che ostacolano i commerci. Da una parte l’Unione è interessata alla possibilità di accedere a condizioni migliori a un mercato potenzialmente enorme, e di aumentare così le esportazioni di prodotti su cui finora sono stati applicati dazi elevati, come le automobili, l’abbigliamento e il vino. Vuole anche assicurarsi l’approvvigionamento di materie prime sempre più necessarie come il litio, di cui l’America Latina è ricca. I paesi del Mercosur sperano invece di aumentare le esportazioni dei prodotti alimentari verso l’Unione.
L’accordo ha però trovato resistenze tra gli agricoltori e gli allevatori europei, secondo cui la creazione di uno spazio di libero scambio fra le due regioni causerebbe una concorrenza sleale nei loro confronti: le aziende agricole latinoamericane sono soggette a standard di produzione meno severi, quindi si possono permettere di vendere i loro prodotti a prezzi più bassi. Proprio per tutelare gli agricoltori e andare incontro ai paesi contrari, mercoledì l’Unione ha approvato alcune clausole di salvaguardia aggiuntive.















