La Spagna introdurrà un abbonamento per i trasporti valido in tutto il paese
Costerà 60 euro al mese e sarà valido per alcuni treni e autobus a lunga percorrenza, ma non per il trasporto locale: non è il primo caso in Europa

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez, del partito Socialista, ha annunciato che da gennaio del 2026 in Spagna sarà possibile pagare un abbonamento unico per i trasporti: costerà 60 euro al mese, o 30 euro per le persone con meno di 26 anni, e sarà valido su tutto il territorio nazionale, con alcune limitazioni. Permetterà di viaggiare sui treni gestiti da Renfe (la compagnia ferroviaria pubblica spagnola), tranne quelli ad alta velocità, e sugli autobus a lunga percorrenza che fanno parte della rete gestita dallo Stato. Non saranno inclusi invece i trasporti locali (come gli autobus locali o la metropolitana), che non sono gestiti dallo Stato ma dalle amministrazioni locali.
La misura dovrebbe essere approvata nella prossima riunione del governo spagnolo, l’ultima del 2025. Secondo Sánchez dovrebbe incoraggiare l’uso dei trasporti pubblici, riducendo così l’inquinamento: si stima ne beneficeranno circa 2 milioni di persone, che spenderanno meno per viaggiare (la Spagna ha 49 milioni di abitanti). Anche se al momento il piano per un “abbonamento unico” non prevede i trasporti locali, Sánchez ha detto che spera che in futuro le varie amministrazioni aderiranno al progetto in modo da aggiungere i tram, le metropolitane e gli autobus di loro competenza nell’offerta da 60 euro.
Negli ultimi anni, e soprattutto dopo la pandemia di Covid-19, la Spagna (sempre governata da Sánchez) aveva già approvato alcune agevolazioni sui trasporti pubblici: per esempio tra il 2022 e il 2025 aveva reso gratuiti alcuni viaggi in treno di breve e media percorrenza sulle reti Renfe.

Una stazione ferroviaria a Barcellona, nel 2020 (Manuel Medir/Getty Images)
Negli anni scorsi diversi paesi europei hanno introdotto un abbonamento unico valido per tutto il loro territorio, principalmente allo scopo di rendere l’uso dei mezzi pubblici più economico e pratico, riducendo l’impatto ambientale dei trasporti e limitando gli effetti dell’inflazione. L’esempio più famoso è quello della Germania, che nel 2023 ha creato il Deutschland-Ticket, che permette di utilizzare tutti i servizi pubblici (ma non i treni ad alta velocità) pagando 63 euro al mese.
Un altro esempio è l’Austria, che nel 2021 ha introdotto il KlimaTicket Ö, valido per tutti i trasporti pubblici del paese e che costa 1.300 euro all’anno (circa 108 euro al mese). Anche la Slovenia ha un abbonamento annuale che permette di viaggiare sulla maggior parte dei treni e degli autobus, ma non sui trasporti locali, che costa un massimo di 90 euro al mese. In Svizzera un abbonamento generale, che permette di viaggiare su quasi tutti i trasporti pubblici, esiste da decenni, ma è decisamente più costoso: quello annuale per adulti costa più di 4.200 euro.



