Zelensky ha fatto un passo indietro sull’Ucraina nella NATO
Ha detto di essere disposto a rinunciarci, pur di avere garanzie di sicurezza dai paesi occidentali

Domenica il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto di essere disposto a rinunciare alla richiesta di far entrare l’Ucraina nella NATO, in cambio di maggiori garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti e dell’Europa. È uno sviluppo importante, dato che finora Zelensky aveva definito l’ingresso nella NATO – alleanza militare di parte dei paesi europei e di quelli del Nord America – una condizione indispensabile per la sicurezza dell’Ucraina, e si era sempre mostrato piuttosto inflessibile su questo punto.
La notizia è stata data dal Financial Times, secondo cui Zelensky ha scelto di fare questo annuncio per favorire un avanzamento positivo dei colloqui sulla fine della guerra di invasione russa in Ucraina, che inizieranno domenica a Berlino. Parteciperanno i leader europei e Steve Witkoff, l’inviato speciale di Donald Trump.
Secondo il Financial Times, durante una conversazione su WhatsApp con alcuni giornalisti internazionali, Zelensky ha ammesso che attualmente un’adesione dell’Ucraina alla NATO è improbabile a causa della forte opposizione della Russia, che da tempo chiede all’alleanza di fermare la sua espansione verso est come condizione per trovare un’intesa. Ha aggiunto che l’obiettivo principale dell’Ucraina è assicurarsi che il piano di pace includa una misura in suo favore simile a quella prevista dall’articolo 5 del trattato NATO, che in sostanza stabilisce l’obbligo per gli alleati di intervenire in difesa di uno Stato membro attaccato, considerando l’aggressione come rivolta all’intera alleanza.
– Leggi anche: Cosa prevedono gli articoli 4 e 5 del trattato NATO
L’esclusione della Ucraina dalla NATO è uno degli obiettivi perseguiti dalla Russia, e a novembre era stata inserita anche tra le condizioni della prima bozza del piano per porre fine alla guerra elaborato dall’amministrazione Trump su impulso di Vladimir Putin. Uno dei 28 punti della versione iniziale, spiccatamente favorevole alla Russia, prevedeva che l’Ucraina sancisse nella propria Costituzione l’impegno a non entrare nella NATO, e che a sua volta la NATO inserisse nel suo statuto una clausola ufficiale con cui si impegnava a non accettare l’Ucraina.
La bozza aveva poi subito grosse modifiche in seguito a un incontro tra i delegati di Stati Uniti e Ucraina a Ginevra, in Svizzera. I punti erano stati portati da 28 a 19, con condizioni più accettabili per l’Ucraina. La versione completa del testo non è stata pubblicata, ma il vice ministro degli Esteri ucraino Sergiy Kyslytsya aveva detto che era rimasto «molto poco» della versione originale, e che era stato adottato un linguaggio più possibilista sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO.
– Leggi anche: Il piano per l’Ucraina è stato riscritto, ma è ancora da discutere



