La Corte Suprema israeliana ha annullato la mozione di sfiducia approvata dal governo israeliano contro la procuratrice generale

Una protesta a Gerusalemme nel giorno in cui il governo ha votato la sfiducia alla procuratrice generale Gali Baharav-Miara, 23 marzo 2025 (AP Photo/Ohad Zwigenberg)
Una protesta a Gerusalemme nel giorno in cui il governo ha votato la sfiducia alla procuratrice generale Gali Baharav-Miara, 23 marzo 2025 (AP Photo/Ohad Zwigenberg)

La Corte Suprema israeliana ha stabilito che la mozione di sfiducia approvata a marzo dal governo per rimuovere dall’incarico la procuratrice generale Gali Baharav-Miara è da considerarsi nulla. Secondo i sette giudici della Corte, che hanno votato all’unanimità, il governo non ha rispettato la procedura prevista dalla legge, saltando alcuni passaggi e compiendo diversi errori di metodo. Per i giudici, Baharav-Miara può quindi continuare a ricoprire il suo ruolo regolarmente.

In Israele la procuratrice generale è la funzionaria di più alto livello della magistratura, ed è quindi in una posizione molto rilevante. Il tentativo di rimuovere Baharav-Miara da parte del governo era diventato un caso molto discusso perché non era mai avvenuto prima nella storia del paese. Baharav-Miara era stata nominata dal precedente governo, ma era entrata in conflitto con quello del primo ministro Benjamin Netanyahu, che ha più volte tentato di allontanare persone in disaccordo con le sue idee e che è notoriamente in conflitto con la magistratura per ragioni personali.

La Corte Suprema era arrivata a una sentenza simile anche rispetto alla rimozione di Ronen Bar, l’ex direttore dello Shin Bet, i servizi segreti interni, che aveva giudicato illegale (Bar era stato comunque sostituito da David Zini).