Giovedì 11 dicembre “La Stampa” non uscirà e il sito non sarà aggiornato, per protestare contro le trattative per vendere il giornale

John Elkann nella sede della Stampa a Torino, 30 novembre 2025
(ANSA/Bruno Brizzi)
John Elkann nella sede della Stampa a Torino, 30 novembre 2025 (ANSA/Bruno Brizzi)

Giovedì 11 dicembre il quotidiano La Stampa non uscirà e il sito non sarà aggiornato: lo ha deciso l’assemblea dei giornalisti con una grande maggioranza (86 voti favorevoli e 25 contrari) per protestare contro il tentativo della proprietà di vendere il giornale, insieme a tutte le altre testate del gruppo editoriale GEDI (di cui fanno parte, oltre alla Stampa, anche il quotidiano Repubblica, il sito di news HuffPost e le radio Deejay, Capital e m2o). Il gruppo GEDI è di proprietà di Exor, la società della famiglia Agnelli-Elkann, che tra le altre cose possiede anche il grande gruppo automobilistico Stellantis.

Della possibilità che Exor venda il gruppo GEDI si parla da mesi, ma negli ultimi giorni per la prima volta è stato confermato in via ufficiale che sono in corso trattative per la vendita (anche se indirettamente, in un comunicato che smentiva una ricostruzione giornalistica sui possibili acquirenti). Mercoledì 10 dicembre i rappresentanti del gruppo editoriale hanno dato più informazioni al comitato di redazione (l’organo che rappresenta i giornalisti di una testata) sulle trattative in corso, spiegando che sono in una fase avanzata e che la vendita dovrebbe concludersi entro gennaio del 2026.

GEDI sta trattando la vendita con Antenna, un gruppo editoriale internazionale di proprietà dei Kyriakou, nota famiglia greca di imprenditori con affari nel settore dei media, delle navi, della finanza e degli immobili. Tra tutte le testate di GEDI, la Stampa è quella il cui futuro è più incerto: sembra infatti che il gruppo Antenna non sia interessato ad acquistarla, e per questo potrebbe essere venduta separatamente a NEM, un gruppo editoriale che aveva già acquistato da GEDI diversi quotidiani del nord-est. Questa informazione, già circolata negli ultimi giorni, è stata confermata al comitato di redazione dai rappresentanti societari di GEDI.