L’ex presidente boliviano, Luis Arce, è stato arrestato per un presunto caso di sottrazione di fondi pubblici

Luis Arce, che è stato presidente della Bolivia dal 2020 allo scorso novembre, è stato arrestato. I media locali dicono che è accusato di essere coinvolto in un presunto caso di appropriazione indebita dei fondi pubblici destinati allo Sviluppo dei popoli indigeni, che la procura anticorruzione fa risalire a quand’era ministro dell’Economia (tra il 2006 e il 2017). L’arresto di Arce è stato reso noto mercoledì sui social da una sua ex ministra, María Nela Prada, che ha sostenuto sia politicamente motivato. È avvenuto nel contesto delle nuove commissioni di inchiesta create dal successore di Arce, Rodrigo Paz Pereira.
Paz è di centrodestra: è il primo presidente da quasi vent’anni che non fa parte del partito di sinistra di Evo Morales, il Movimiento al Socialismo (Mas), che è in crisi. Arce invece proviene dal Mas e negli ultimi anni si era scontrato con Morales, che era stato presidente fino al 2019 ma non aveva rinunciato né al controllo sul partito né all’ambizione di candidarsi nuovamente presidente nonostante avesse superato il limite di tre mandati. In un primo momento Arce si era candidato alle presidenziali di quest’anno, ma poi ci aveva rinunciato quando nei sondaggi era emerso che aveva scarsissimi consensi.
– Leggi anche: Il partito di sinistra che governa da vent’anni la Bolivia è imploso


