Netflix non ha ancora comprato Warner Bros.

Nonostante i proclami, mancavano comunque vari passaggi non scontati anche se non fosse arrivata l’offerta di Paramount Skydance

Il logo di Netflix esposto in un temporary store di Milano nel 2022 (Pier Marco Tacca/Getty Images)
Il logo di Netflix esposto in un temporary store di Milano nel 2022 (Pier Marco Tacca/Getty Images)
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Alla fine della scorsa settimana l’accordo tra il conglomerato mediatico statunitense Warner Bros. Discovery e Netflix, per l’acquisto della sua divisione dedicata al cinema e al servizio di streaming, era stato definito dai giornali «esclusivo» e «definitivo». Netflix stessa lo ha prontamente e largamente pubblicizzato come un valore aggiunto per spettatori, lavoratori e azionisti. In una mail inviata addirittura a tutti i suoi abbonati, ha dato «il benvenuto» a Warner Bros., dando per certa l’acquisizione ed elencando le proprietà intellettuali comprate.

Ma anche prima che Paramount Skydance presentasse un’offerta di acquisto ostile, l’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix non era certa. Come diceva la stessa mail inviata agli abbonati, «ci sono ancora diversi passaggi necessari da completare prima della conclusione dell’accordo, tra cui l’approvazione delle autorità di regolamentazione e degli azionisti». Per come si è messa la situazione negli ultimi giorni, la conclusione dell’accordo potrebbe rivelarsi difficoltosa e non scontata.

L’ostacolo principale è rappresentato appunto dall’offerta di acquisto ostile che Paramount Skydance, un’altra enorme multinazionale statunitense che opera nei media, ha presentato lunedì agli azionisti di Warner Bros. Discovery, tentando di compromettere l’accordo con Netflix. Paramount ha valutato al rialzo le azioni di Warner Bros., offrendo complessivamente 108 miliardi di dollari invece degli 83 miliardi di Netflix.

– Leggi anche: Paramount si è messa tra Netflix e Warner Bros. Discovery

L’accordo insomma deve essere approvato dagli azionisti, che hanno ricevuto un’offerta più vantaggiosa. Oltre a questo, ci sono ancora altri passaggi necessari da completare prima della conclusione dell’accordo. Uno di questi è la separazione del gruppo Warner Bros. Discovery in due nuove società quotate in borsa che, secondo il comunicato di Netflix, è prevista entro 12-18 mesi. Netflix infatti ha intenzione di acquistare solo una parte di Warner Bros. Discovery, ovvero quella degli studi cinematografici Warner Bros., ma andrà capito come saranno ripartiti tra le nuove e vecchie società i 37 miliardi di dollari di debito che attualmente Warner Bros. Discovery ha.

A questo proposito le condizioni proposte dall’offerta di Paramount Skydance sembrano migliori di quelle di Netflix: Paramount si farebbe carico di circa 30 miliardi di dollari di debito provenienti da Warner Bros. Discovery, mentre Netflix ne assumerebbe circa 10 miliardi.

È molto probabile che, vista l’entità economica miliardaria dell’accordo e le dimensioni delle aziende coinvolte, Netflix dovrà sottoporre l’acquisto all’approvazione della Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia governativa che si occupa di tutela dei consumatori. In questo caso il problema è che con l’acquisizione di Warner Bros. Netflix di fatto avrebbe il controllo di un numero inedito di contenuti televisivi e cinematografici e marchi famosissimi dell’industria dell’intrattenimento, rischiando di creare quello che l’influente senatrice democratica Elizabeth Warren ha definito un «monopolio da incubo».

Anche diversi politici Repubblicani si sono espressi criticando l’accordo tra le due aziende. A rendere il tutto più complicato c’è il fatto che il presidente Donald Trump, ignorando le norme che gli imporrebbero di non influenzare l’esame di accordi come questo da parte degli enti regolatori dell’antitrust, domenica aveva detto pubblicamente che sarebbe stato coinvolto nell’approvazione dell’operazione di Netflix.

Il proprietario di Paramount Skydance David Ellison è amico della famiglia Trump, e Jared Kushner, genero del presidente, è nella lista degli investitori coinvolti nell’offerta di acquisto ostile presentata da Paramount a Warner Bros. Discovery lunedì. Non è comunque chiaro se la vicinanza con Trump aiuterà Ellison e Paramount Skydance, vista l’imprevedibilità di Trump. Solo lunedì ha criticato l’azienda per un segmento del programma 60 Minutes che includeva un’intervista con la deputata Repubblicana Marjorie Taylor Greene, con cui il presidente è in conflitto da mesi.