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  • Giovedì 4 dicembre 2025

Alla fine Israele parteciperà al prossimo Eurovision

Lo hanno deciso le emittenti pubbliche che lo organizzano: Paesi Bassi, Spagna, Irlanda e Slovenia hanno detto che lo boicotteranno per protesta

(AP Photo/Martin Meissner)
(AP Photo/Martin Meissner)
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Giovedì le emittenti televisive pubbliche che fanno parte dell’European Broadcasting Union (EBU), l’ente europeo che ogni anno organizza l’Eurovision Song Contest, hanno deciso che Israele potrà partecipare all’edizione della competizione che si terrà a Vienna a maggio del 2026.

Dopo l’annuncio alcune reti contrarie a questa decisione (la spagnola RTVE, la nederlandese Avrotros e l’irlandese RTÉ) hanno confermato che boicotteranno la prossima edizione. Anche la rete slovena RTV, che negli scorsi mesi aveva minacciato di boicottare l’evento per lo stesso motivo, ha detto che la sua posizione «rimane la stessa». In pratica significa che i concorrenti di Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia non parteciperanno alla competizione del 2026 e il programma non verrà mandato in onda in questi paesi. Altre emittenti hanno detto che prenderanno una decisione in merito entro la prossima settimana.

Quella sulla partecipazione di Israele era una decisione piuttosto attesa, dato che da mesi era in dubbio per via delle minacce di boicottaggio da parte di diversi paesi europei, in reazione ai crimini e agli abusi commessi dall’esercito israeliano sulla popolazione palestinese dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. Proprio a causa di queste proteste l’EBU aveva convocato un voto sulla partecipazione di Israele che si sarebbe dovuto tenere a novembre, ma l’aveva annullato dopo che Israele e Hamas avevano raggiunto un accordo di cessate il fuoco, in vigore nella Striscia dallo scorso 10 ottobre. 

Durante l’assemblea che si è tenuta giovedì infatti le emittenti non hanno votato direttamente sulla partecipazione di Israele, ma sul nuovo regolamento presentato due settimane fa dall’EBU (con delle modifiche che sono di fatto una risposta al modo molto criticato in cui nella scorsa edizione il governo israeliano aveva promosso la propria artista, arrivata poi seconda).

L’EBU ha chiesto alle emittenti di dire, attraverso un voto segreto, se approvavano il nuovo regolamento e se ritenevano che queste modifiche fossero sufficienti per mantenere Israele nella competizione, senza che venisse convocato un voto separato sulla sua partecipazione. La maggioranza delle emittenti ha votato a favore, evitando che si tenesse un secondo voto e permettendo quindi a Israele di rimanere in gara.

– Leggi anche: L’Eurovision ha cambiato il suo regolamento dopo le proteste dell’anno scorso contro Israele