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  • Venerdì 28 novembre 2025

La situazione dei trasporti in Italia alle 13, per via dello sciopero generale

Un treno fermo alla stazione, con un ferrotranviere di spalle, in primo piano
Un treno fermo alla stazione Roma Termini l'11 gennaio 2025 (Cecilia Fabiano/LaPresse)
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Lo sciopero generale proclamato per oggi dai sindacati COBAS, CUB, SGB e USB sta avendo conseguenze anche sul settore dei trasporti, dal momento che coinvolge tutte le categorie di lavoratori.

Lo sciopero del personale del Gruppo FS, di Trenitalia, Trenitalia Tper, Trenord e Italo è cominciato alle 21 di giovedì e proseguirà fino alle 21 di venerdì. Per i treni regionali sono garantiti servizi essenziali dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. La circolazione generale potrebbe subire cancellazioni o ritardi, ma è garantita per alcuni treni: qui la lista di Trenitalia, qui la lista di Trenord e qui quella di Italo. Le informazioni specifiche sulla circolazione di ogni treno sono consultabili attraverso i servizi di aggiornamento su Trenitalia, Trenord e Italo: alle 13 risultano diversi treni cancellati o in ritardo, sui tabelloni delle stazioni Roma Termini, Milano Centrale e Napoli Centrale.

Lo sciopero del trasporto pubblico locale riguarda soltanto alcune aziende. A Roma sciopera l’ATAC, che garantisce la circolazione dei mezzi soltanto nelle fasce minime (da inizio servizio alle 8:29 e dalle 17 alle 19:59). A Milano circolano invece normalmente metro, bus e tram dell’ATM, i cui servizi potrebbero invece non essere garantiti domenica 30 (per un altro sciopero, di 4 ore).

Lo sciopero di 24 ore riguarda anche il trasporto aereo. L’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) ha pubblicato una lista di voli garantiti e ha scritto che le fasce di garanzia durante gli scioperi riguardano tutti i voli in partenza dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Ita Airways ha cancellato 26 voli nazionali e ha consigliato a chi ha già acquistato biglietti di verificare, prima di andare in aeroporto, lo stato del proprio volo nella sezione “Info Voli” sul sito dell’azienda.

Lo sciopero è stato indetto da alcuni sindacati per protestare contro la legge di bilancio in discussione in Parlamento, definita una «finanziaria di guerra», e chiedere maggiori investimenti in sanità, scuola, università e trasporti.