Perché in Asia orientale si usa il bambù per le impalcature
Come quelle intorno agli edifici coinvolti nell'enorme incendio di Hong Kong

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Mercoledì a Hong Kong si è sviluppato un grosso incendio alla Wang Fuk Court, un grande complesso di edifici residenziali. Più di 50 persone sono morte, e si cercano ancora centinaia di dispersi. Gli edifici che hanno preso fuoco erano circondati da impalcature in bambù, e si sta cercando di capire se questo possa avere contribuito al propagarsi delle fiamme.
Di solito nei paesi occidentali le impalcature sono costruite in metallo, e il fatto che possano essere fatte di bambù, a maggior ragione in una metropoli moderna come Hong Kong, può sembrare un po’ inconsueto. In realtà il bambù è utilizzato spesso in questo modo, non solo a Hong Kong, ma anche nel resto della Cina, a Singapore e un po’ in tutta l’Asia orientale.
Realizzare le impalcature in bambù è una tecnica molto antica, e ancora usata per vari motivi. La prima è che il bambù cresce molto velocemente: le sue canne possono raggiungere anche trenta metri di altezza, sono molto resistenti ma allo stesso tempo leggere, quindi possono essere trasportate facilmente. Se assemblate nel modo giusto possono reggere il peso di diversi lavoratori e dei materiali che utilizzano. Di solito le impalcature vengono tenute insieme da fasce di plastica strettamente annodate, e vengono ancorate agli edifici.

Due operai al lavoro su alcune impalcature fatte con canne di bambù a Hong Kong, nel 2014 (AP/Vincent Yu)
Il bambù è molto comune in Asia orientale, ed è una pianta economica e molto duttile: un’impalcatura in bambù può essere facilmente costruita per adattarsi a spazi complicati o stretti, come è spesso il caso per diverse vie di Hong Kong. In più, per assemblarla basta un numero limitato di lavoratori esperti.
A Hong Kong in particolare le impalcature di bambù sono parte di una tradizione molto celebrata della città: in passato sono state usate anche per la costruzione di alcuni grattacieli, e si vedono più o meno ovunque. Le autorità locali hanno anche approvato delle regole molto dettagliate per garantire che siano sicure e affidabili. Tra le altre cose, le canne utilizzate per le impalcature devono provenire da piante che hanno tra i 3 e i 5 anni di età ed essere state essiccate al chiuso per almeno tre mesi, tutte misure che servono a garantire che siano sufficientemente resistenti.
Usare il bambù per le impalcature presenta anche alcuni problemi. Il primo riguarda, come nel caso dell’incidente alla Wang Fuk Court, la possibilità di incendi. Il bambù secco è infatti un materiale facilmente combustibile, e quindi usarlo aumenta il rischio di incendi. Le regole prevedono che le impalcature vengano avvolte in teli che dovrebbero essere ignifughi, ma non sempre queste misure vengono rispettate. Un altro problema è che il bambù si deteriora più facilmente del metallo, soprattutto in caso di pioggia. Per questo motivo i regolamenti di Hong Kong prevedono ispezioni frequenti.

Impalcature di bambù davanti a un edificio a Hong Kong, nel 2014 (Getty Images/Hong Ning Tsen)
Le canne di bambù, poi, sono un materiale naturale e non standardizzabile, quindi costruire un’impalcatura solida richiede molta esperienza. Al contrario le strutture in metallo che siamo abituati a vedere sono costruite con materiali industriali, uniformi e adattabili alle esigenze di ogni cantiere.
Negli ultimi decenni le impalcature in metallo sono diventate più frequenti nella Cina continentale, e anche l’amministrazione di Hong Kong sta cercando di incoraggiarne l’uso per aumentare la sicurezza. Dal gennaio 2018 al gennaio 2025, 23 persone sono morte in incidenti collegati alle impalcature in bambù. A marzo del 2025 il governo di Hong Kong ha stabilito che dovranno essere usate strutture in metallo per almeno la metà degli edifici pubblici di nuova costruzione, nel tentativo di renderle più comuni. L’obbligo per adesso non riguarda gli edifici privati.















