A Hong Kong si cercano centinaia di dispersi
L'incendio di un grande complesso residenziale ha causato almeno 83 morti, e non è ancora stato spento

A Hong Kong si stanno cercando ancora circa 300 persone disperse nell’enorme incendio che mercoledì si è sviluppato alla Wang Fuk Court, un grande complesso residenziale nel quartiere di Tai Po, a nord del centro della città. Nell’incendio sono morte almeno 83 persone, tra cui anche un vigile del fuoco, e decine sono rimaste ferite. Le operazioni di soccorso sono molto difficili perché le fiamme non sono ancora state spente. Dopo quasi venti ore di lavoro i vigili del fuoco sono riusciti a mettere sotto controllo l’incendio solo in parte degli edifici coinvolti: ci sono ancora tre palazzi con le fiamme ai piani superiori.
Il complesso era in fase di ristrutturazione, e l’incendio è iniziato intorno alle 14:50 di mercoledì (le 7:50 italiane) bruciando i ponteggi in bambù che erano stati montati attorno agli edifici. La Wang Fuk Court è composta da otto palazzi con un totale di 1.984 appartamenti, ed è abitata da circa 4.600 persone: quasi il 40 per cento di loro ha almeno 65 anni, secondo un censimento del 2021.
C’è un’indagine in corso per capire la causa dell’incendio e se l’uso del bambù per i ponteggi abbia avuto un ruolo: le impalcature in bambù sono diffusissime a Hong Kong, come in altri paesi asiatici, perché sono più economiche di quelle in metallo e giudicate più facili da tagliare e sistemare rapidamente attorno a palazzi da forme irregolari e da trasportare nelle vie spesso molto strette della città.

Polizia e vigili del fuoco sul luogo dell’incendio (AP Photo/Chan Long Hei)
Per la costruzione dei ponteggi in bambù non vengono usati chiodi né viti ma le canne vengono legate insieme dagli operai grazie a migliaia di striscioline di plastica. I regolamenti cittadini prevedono che i teli che li avvolgono debbano essere resistenti alle fiamme, ma non sempre questo obbligo viene rispettato, creando un grosso rischio di incendi: c’erano già stati casi simili a quello di mercoledì in passato. Il governo cittadino aveva quindi deciso mesi fa di eliminare gradualmente l’uso di questo tipo di ponteggi.
La polizia ha detto di aver arrestato tre persone sospettate di avere una responsabilità nell’incidente: sono due dirigenti e un consulente della società edile che si stava occupando dei lavori. La polizia ritiene che i responsabili della società abbiano agito con negligenza nei lavori di ristrutturazione e ha detto di aver trovato residui di polistirolo, usato per sigillare le finestre durante i lavori di ristrutturazione, e di teli di plastica per coprire le impalcature, che potrebbero aver facilitato la propagazione delle fiamme.



