Anche il governo della Malaysia vuole vietare i social media ai minori di 16 anni

Due adolescenti a Kuala Lumpur, 30 marzo 2021 (AP Photo/Vincent Thian)
Due adolescenti a Kuala Lumpur, 30 marzo 2021 (AP Photo/Vincent Thian)

Il governo della Malaysia ha detto di voler vietare entro il 2026 l’uso dei social media alle persone con meno di 16 anni, per limitare gli effetti negativi che l’uso incontrollato delle piattaforme può avere sulla salute mentale dei più giovani. Nella pratica verrebbe quindi permesso soltanto a chi ha più di 16 anni di creare un account: nei piani, la verifica dell’età dovrebbe essere fatta tramite piattaforme apposite, come MyDigital ID, che è simile allo SPID italiano (acronimo che sta per Sistema Pubblico di Identità Digitale).

Se la proposta dovesse essere approvata, la Malaysia diventerebbe il secondo paese a imporre una limitazione così rigida dopo l’Australia, dove il divieto approvato l’anno scorso entrerà in vigore il prossimo 10 dicembre. Anche la Danimarca sta discutendo una proposta simile. In Italia teoricamente è possibile iscriversi autonomamente ai social network solo una volta compiuti 14 anni, ma non ci sono reali controlli.

Quello per la verifica dell’età è solo l’ultimo dei tentativi del governo malaysiano di arginare diversi problemi legati ai social media, come le truffe online, i reati sessuali e la radicalizzazione. Nella primavera del 2024, dopo una serie di aggressioni online e offline, il governo aveva chiesto alle principali piattaforme di aumentare i loro sforzi per eliminare i contenuti violenti, soprattutto quelli riferiti a tre argomenti sensibili: le questioni razziali, la religione e la monarchia.

Da gennaio di quest’anno, inoltre, le piattaforme con più di 8 milioni di utenti (quindi tutte le principali, da Instagram a TikTok fino a YouTube) per essere attive nel paese devono ottenere una licenza che le vincola a determinati obblighi, tra i quali appunto il controllo dei contenuti pericolosi.