Nel bob si sta in 2 o in 4, e alla fine vince sempre la Germania
Che è fortissima pure nello slittino e nello skeleton, sin dai tempi della Guerra fredda

Alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026 la persona responsabile delle premiazioni alla pista di bob non dovrà dimenticarsi una cosa: la bandiera tedesca. Negli sport invernali infatti poche cose sono prevedibili come il dominio della Germania nel bob, nello slittino e nello skeleton, che va avanti ormai da molti anni grazie a tradizione, abbondanza di strutture – legata anche alla Guerra fredda – e innovazione tecnologica applicata allo sport.
Da venerdì la Germania ha l’occasione di dimostrare ancora una volta la sua forza negli sport del budello, come sono chiamate queste tre discipline per via della forma tortuosa della pista su cui si svolgono (chiamata appunto “budello”). A Cortina d’Ampezzo infatti, nel nuovo e discusso impianto che a febbraio ospiterà le gare delle Olimpiadi, comincia la Coppa del Mondo di skeleton e di bob.
Per comprendere la superiorità della Germania in questi sport è sufficiente guardare i risultati delle scorse Olimpiadi invernali, che si svolsero a Pechino. Nel bob la Germania vinse 3 gare su 4, e in una di queste portò a casa addirittura tutte e tre le medaglie; nello slittino vinse tutte e quattro le gare; nello skeleton – che differisce dallo slittino solo per la posizione dell’atleta, sdraiato a pancia in giù e con il mento a pochi centimetri dal ghiaccio – vinse entrambe le gare (nel bob atlete e atleti gareggiano invece seduti).

Le due atlete tedesche Deborah Levi, a sinistra, e Laura Nolte festeggiano la vittoria nella gara di bob a due ai campionati mondiali di bob, Lake Placid, Stati Uniti, 15 marzo 2025 (AP Photo/Seth Wenig)
La Germania ha una lunga tradizione in questi sport, dato che nel 1911 vennero fondate sia la federazione di bob sia quella di slittino (oggi c’è un’unica federazione per tutti e tre gli sport), ma non è sempre stata così dominante. Vinse la prima medaglia alle Olimpiadi di Sankt Moritz del 1928, quando arrivò terza nell’unica gara che si disputò, e diventò una delle nazioni più forti soltanto dagli anni Settanta, quando a sfidarsi c’erano addirittura due nazionali, quella della Germania Ovest e quella della Germania Est (all’epoca infatti il paese era diviso in due). Per entrambe primeggiare in queste discipline divenne anche un modo per affermare la propria superiorità politica e morale sulla rivale, come in quegli anni avveniva in diversi ambiti per via della Guerra fredda.
Oggi la Germania è molto forte anche perché ha molte piste: ce ne sono ben 4, e sono davvero parecchie, se si considera che in tutto il mondo sono appena 18 (di cui 11 in Europa, compresa quella nuova di Cortina). Questo le dà un grande vantaggio competitivo rispetto agli avversari: le atlete e gli atleti tedeschi possono allenarsi su diversi tracciati senza dover andare in trasferta, cosa logisticamente complessa per via dei costi e delle dimensioni ingombranti di bob e slittini.
La Federazione tedesca ha inoltre maggiore libertà organizzativa, non essendo costretta ad affittare le piste di altri paesi per allenarsi, come fa da molti anni la squadra italiana per via della mancanza (finora) di una pista sul territorio italiano. Spesso le richieste di affitto vanno fatte con settimane di anticipo e si paga ogni discesa, il cui costo varia dai 40 ai 100 euro.
Anche l’abbondanza di strutture è in parte una conseguenza indiretta della Guerra fredda. La pista di Altenberg, in Sassonia, fu voluta da Erich Mielke, importante politico e capo della Stasi, la polizia segreta della Germania Est. L’obiettivo era quello di aumentare il numero di atleti in questi sport e di avere una seconda pista, oltre a quella di Oberhof, così da averne tante quante la Germania Ovest, che ne aveva una a Winterberg, creata nel 1910, e una a Königssee, inaugurata nel 1959.
Oggi tutte queste piste sono attive e vengono usate per le gare perché sono state ammodernate: una cosa molto diversa rispetto a quanto successo in Italia, dove la pista di bob usata per le Olimpiadi di Torino 2006 fu abbandonata dopo pochi anni. Quella di Oberhof è diventata addirittura parte di un centro nazionale per gli sport invernali, che include dal 2009 il LOTTO Thüringen Skisport-Halle, una struttura coperta dove è possibile allenarsi tutto l’anno sulla neve artificiale grazie a un sistema che tiene la temperatura a meno 4 gradi. C’è anche un poligono di tiro per gli atleti che fanno biathlon.
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Tutto questo ha effetti positivi sul numero di persone che praticano questi sport. Oggi la Federazione tedesca ha circa 6.900 membri, divisi in un centinaio di club sparsi in 9 regioni del paese. In Italia i tesserati per questi sport sono circa 300, contando anche i membri delle nazionali.
Le ragioni del successo tedesco non sono legate solamente alle infrastrutture, ma anche alle collaborazioni strette dalla federazione. Da anni ne è attiva una con l’Istituto per la ricerca e lo sviluppo di attrezzi sportivi, creato nel 1963 dalla Germania Est, per la progettazione dei bob e slitte.
Grazie alla collaborazione con BMW, l’importante società automobilistica tedesca, è stato creato inoltre un simulatore che permette agli atleti del bob di allenare la guida su vari tracciati. Il simulatore è un adattamento di quelli per la guida delle auto, simile a quelli usati per esempio dai piloti di Formula 1 per allenarsi: al posto dell’abitacolo dell’auto e del volante ci sono il telaio di un bob e uno sterzo.
Nel 1990 il calciatore inglese Gary Lineker, dopo la sconfitta dell’Inghilterra contro la Germania nella semifinale dei Mondiali, disse: «Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti, e alla fine vince sempre la Germania». Ecco, con bob, slittino e skeleton accade più o meno lo stesso, solo che invece che rincorrere un pallone si scivola su una pista ghiacciata.
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