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  • Mercoledì 19 novembre 2025

Dopo oltre un secolo, i Socialdemocratici hanno perso Copenaghen

Il partito della prima ministra Mette Frederiksen è arrivato terzo alle elezioni locali, superato da due partiti di sinistra

La prima ministra danese, Mette Frederiksen, a un evento del partito la sera delle elezioni, il 18 novembre a Copenaghen
La prima ministra danese, Mette Frederiksen, a un evento del partito la sera delle elezioni, il 18 novembre a Copenaghen (EPA/EMIL NICOLAI HELMS)
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In Danimarca i Socialdemocratici della prima ministra Mette Frederiksen sono andati male alle elezioni comunali di Copenaghen, a cui sono arrivati terzi dietro a due partiti di sinistra. È una sconfitta storica: non governeranno più la capitale per la prima volta dal 1903 e non esprimeranno il sindaco per la prima volta da quando è stato introdotto l’attuale sistema amministrativo, nel 1938.

Oltre a Copenaghen si votava in varie elezioni locali e un po’ ovunque i Socialdemocratici sono andati peggio del previsto: già nel 2021 avevano perso voti nelle grandi città, stavolta li hanno persi anche altrove, e in totale hanno raccolto meno voti dell’ultima volta in 87 dei 98 comuni dove si votava. Il quotidiano danese Politiken ha parlato di una «catastrofe» per il partito che da decenni domina la politica nazionale.

A Copenaghen in particolare hanno vinto due partiti di sinistra ecologista: l’Alleanza Rosso-Verde è arrivata prima con il 22 per cento, seguita dalla Sinistra Verde (18 per cento), che in base a un accordo di coalizione esprimerà la nuova sindaca Sisse Marie Welling. I Socialdemocratici si sono fermati a meno del 13 per cento (contro il 17 per cento del 2021) e rimarranno fuori dalla prossima amministrazione cittadina.

Il risultato di Copenaghen era in parte atteso. Da anni i Socialdemocratici si stanno progressivamente spostando a destra, soprattutto sull’immigrazione, su cui adottano un approccio molto restrittivo diventato un modello per la destra europea. In campagna elettorale invece si era parlato molto del problema del crescente costo della vita, su cui ha insistito in modo efficace la sinistra.

La candidata sindaca dei Socialdemocratici – l’ex ministra Pernille Rosenkrantz-Theil, molto vicina a Frederiksen – ha riconosciuto la sconfitta, che ha un grosso valore non solo politico ma anche simbolico. I risultati sono considerati un segnale dell’indebolimento del partito tra l’elettorato urbano, che è stato tradizionalmente la sua base.

Le prossime elezioni politiche in Danimarca si terranno entro ottobre del 2026. I partiti che hanno vinto a Copenaghen finora non hanno altrettanti consensi a livello nazionale: in questo giro di elezioni locali, nel complesso, la Sinistra Verde ha preso l’11 per cento e l’Alleanza Rosso-Verde il 7 per cento.

– Leggi anche: La Danimarca porterà le sue politiche anti immigrazione in Europa?