Durante la COP30 il Brasile ha annunciato che riconoscerà alle popolazioni indigene altri 10 territori

(Andre Penner/Associated Press)
(Andre Penner/Associated Press)

Lunedì il governo del Brasile ha annunciato che riconoscerà come proprietà indigena dieci territori situati in diverse aree del paese. La decisione è arrivata pochi giorni dopo le proteste da parte di attivisti indigeni organizzate nella città di Belém, dove è in corso la COP30, la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima. Fra le principali richieste dei manifestanti c’era proprio il riconoscimento dei diritti dei popoli indigeni sui territori tradizionalmente abitati da loro.

Quella annunciata dal governo brasiliano lunedì è tecnicamente la seconda fase di un processo più lungo: seguiranno la definizione fisica dei confini di questi territori e la loro approvazione da parte del presidente brasiliano. Questo procedimento è noto tecnicamente come “demarcazione”, e porta al riconoscimento di vari diritti fra cui la possibilità di decidere se consentire o meno attività di sfruttamento minerario o agricolo del territorio: spesso gli abitanti decidono di vietarli. Attualmente le terre indigene coprono un milione e 174 mila chilometri quadrati: quasi quattro volte la superficie italiana, e il 13,8 per cento di quella brasiliana (che è di 8,5 milioni di chilometri quadrati).

La questione è da anni al centro del dibattito politico brasiliano, fra chi vuole lo sfruttamento dei territori, che spesso sono ricchi di risorse naturali, e chi vuole demarcarli, processo visto anche come un modo per tutelare l’ambiente. Il governo attuale, guidato dal presidente Luiz Inácio Lula da Silva, di centrosinistra, ha riconosciuto una ventina di territori indigeni, mentre quello precedente, guidato da Jair Bolsonaro, neanche uno. Durante il mandato di Bolsonaro inoltre le leggi che tutelano i diritti indigeni erano spesso trascurate. La ministra del Brasile per i Popoli indigeni, Sônia Guajajara, aveva detto che il riconoscimento dei diritti territoriali doveva essere uno degli obiettivi principali della COP30, e molti rappresentanti delle popolazioni di tutto il mondo sono ospiti accreditati della conferenza.

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