Lula, nuovo presidente brasiliano, ha creato il ministero per le Popolazioni indigene: la ministra sarà l’attivista indigena Sônia Guajajara
Luiz Inácio Lula da Silva, che ha vinto le ultime elezioni presidenziali brasiliane superando al ballottaggio il presidente uscente Jair Bolsonaro, ha creato per la prima volta nella storia del paese il ministero per le Popolazioni indigene: la ministra sarà l’attivista indigena Sônia Guajajara. Inoltre ha nominato la politica e ambientalista Marina Silva ministra per l’Ambiente. Sia Silva che Guajajara hanno una lunga carriera politica e provengono da famiglie originarie della foresta amazzonica. Il fatto che Lula le abbia scelte per ruoli così importanti è considerato un tentativo di rafforzare le attività per la tutela dell’ambiente e delle comunità indigene.
Durante i quattro anni di governo di Bolsonaro il tasso di deforestazione dell’Amazzonia era aumentato del 60 per cento ed erano stati ridotti i diritti delle popolazioni indigene, permettendo lo sfruttamento commerciale delle loro terre.
Marina Silva ha 64 anni, è una nota ambientalista e una politica di lungo corso. È stata la senatrice più giovane della storia del Brasile, si è candidata varie volte alla presidenza ed era già stata ministra per l’Ambiente tra il 2003 e il 2008, proprio durante la presidenza di Lula. Guajajara invece ha 48 anni, si occupa di politica da circa vent’anni ed è impegnata soprattutto per i diritti delle popolazioni indigene della foresta amazzonica. Nel 2018 fu la prima donna indigena a candidarsi alla vicepresidenza del paese ed è stata nominata tra le 100 persone più influenti del 2022 secondo Time. In totale Lula ha nominato 11 donne su 37 ministri, più di qualsiasi altro governo. Il suo giuramento è previsto per il prossimo primo gennaio.
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