Trump ha cambiato idea sui documenti del caso Epstein: ora ha chiesto ai Repubblicani di votare per diffonderli

(AP Photo/Manuel Balce Ceneta)
(AP Photo/Manuel Balce Ceneta)

Con un cambiamento di approccio radicale e improvviso, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto ai deputati Repubblicani di votare a favore della diffusione dei documenti sul caso di Jeffrey Epstein, dicendo di non avere «niente da nascondere». Epstein era il noto finanziere accusato di aver sfruttato sessualmente decine di ragazze minorenni, e che si suicidò in prigione nel 2019.

Negli ultimi mesi il caso ha messo in grossa difficoltà Trump, che non sa bene come gestirlo: a lungo ha provato a distogliere l’attenzione, in modo non sempre efficace, mentre ora sembra essersi deciso a diffondere i materiali. Questa settimana la Camera statunitense dovrebbe votare una legge che obbligherebbe il governo a rendere pubblici i documenti, e decine di Repubblicani sembrano intenzionati a sostenerla insieme ai Democratici. Ci sono insomma i numeri per approvarla.

La scorsa settimana erano state diffuse nuove informazioni sul caso Epstein. Tra queste c’erano alcune lettere private, ottenute da una commissione d’inchiesta del Congresso, in cui il finanziere scriveva tra le altre cose che Trump «sapeva delle ragazze» e «trascorreva ore a casa mia». Non è niente che non si sapesse già, visto che i rapporti tra Trump e Epstein negli anni Novanta e Duemila sono ben documentati, ma il caso è diventato così rilevante e presente nel dibattito che ogni piccola novità diventa un problema per Trump. Il presidente ha anche ordinato al dipartimento di Giustizia di avviare un’indagine che si concentri su altre persone potenti che potrebbero essere citate nei documenti, specialmente quelle vicine ai Democratici.

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