La MLS vuole diventare più europea
Dal 2027 il campionato nordamericano di calcio si giocherà negli stessi mesi dei campionati europei, per questioni di visibilità e calciomercato

La MLS, il campionato nordamericano di calcio, ha comunicato che dall’estate del 2027 smetterà di organizzare la sua stagione tra la fine di febbraio e l’inizio di dicembre, per allinearsi ai tempi dei principali campionati europei. Partirà cioè in estate (nella seconda metà di luglio) e dopo una lunga pausa tra dicembre e febbraio (tipica dei campionati del Nord Europa) andrà avanti fino a maggio. È un grosso cambiamento per la MLS, che si gioca dal 1996, ed è stato deciso per darle più visibilità, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo.
Con il calendario attuale, infatti, i playoff si giocano in autunno e sono poco considerati (si stanno giocando ora, ma potreste per l’appunto non esservene accorti). Un po c’entra il livello del calcio della MLS, che non è ancora quello dei principali campionati europei, un po’ un suo disallineamento rispetto a molti altri calendari sportivi. Negli Stati Uniti le stagioni di football americano, hockey e basket iniziano tutte tra settembre e ottobre, con tempi più simili a quelli dei campionati europei rispetto a quelli dell’attuale stagione di MLS.
Secondo la MLS, poi, questo cambiamento aiuterà le squadre nordamericane durante il calciomercato, cioè il periodo in cui si comprano e vendono i giocatori. Con l’attuale calendario, per loro il periodo migliore per comprare i giocatori è l’inverno, quando non è in corso il campionato. Ma è un po’ svantaggioso, perché in quei mesi in Europa i campionati sono ancora in corso e le squadre (che possono comunque fare calciomercato a gennaio) si fanno in genere pagare di più per i giocatori, a loro volta spesso poco propensi a fare un cambiamento radicale che prevede un trasferimento negli Stati Uniti. Ci sono più possibilità (e prezzi migliori) d’estate, quando i campionati europei sono fermi e le squadre hanno più tempo e voglia di cambiare.
Potrebbero però anche esserci degli svantaggi, visto che è anche vero che in certi casi – specie per giocatori a fine carriera – la possibilità di andare in MLS a gennaio (a metà di una brutta stagione europea e con la prospettiva di una nuova e intera stagione statunitense) era un elemento d’interesse verso il campionato nordamericano.
D’altro canto, negli ultimi anni l’arrivo dell’argentino Lionel Messi all’Inter Miami ha già portato al campionato statunitense un aumento dell’attenzione mediatica e commerciale, anche dall’Europa.

Il commissioner (cioè il capo) della MLS Don Garber consegna il premio di miglior marcatore di questa stagione a Lionel Messi, 24 ottobre 2025 (Eston Parker/ISI Photos/ISI Photos via Getty Images)
Comunque, la MLS non vuole essere così tanto europea. Il suo formato rimarrà infatti quello caratteristico dei campionati nordamericani di football americano, di basket e di hockey su ghiaccio. Rimarrà divisa tra regular season (una prima parte, dove c’è una classifica) e playoff (un torneo finale dove si affrontano le migliori della regular season); diversamente dai campionati europei, dove c’è solo una classifica e vince chi, alla fine, arriva primo. Arrivare primi in regular season non garantisce la vittoria della MLS – anzi, non capita spesso – ma solo dei vantaggi ai playoff.
Per le squadre più a nord (come quelle canadesi) questo nuovo calendario potrebbe essere un problema. Si giocheranno più partite nei mesi più freddi dell’anno e qualche squadra potrebbe ritrovarsi a giocare in una tempesta di neve: pochi giorni fa è capitato nella finale del campionato canadese (alcune squadre canadesi giocano in quel campionato nazionale, altre in MLS), che per colpa della neve è durata più di quattro ore.
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