Medici Senza Frontiere ha ripreso i soccorsi dei migranti nel Mediterraneo, con una nave più piccola della Geo Barents

(Lisa Veran/MSF)
(Lisa Veran/MSF)

La ong internazionale Medici Senza Frontiere ha ripreso le operazioni di soccorso delle persone migranti nel mare Mediterraneo centrale con una nuova nave, quasi un anno dopo lo smantellamento della sua storica nave Geo Barents.

La nuova nave si chiama Oyvon, è un’ex nave norvegese di soccorso in mare, ed è più piccola della precedente: è lunga 20 metri e può ospitare a bordo alcune decine di persone soccorse. La Geo Barents era lunga 77 metri e ne poteva ospitare fino a un migliaio, in condizioni di emergenza. Dal 2021 al 2024 la Geo Barents è stata usata per 190 operazioni, durante le quali sono state soccorse 12.675 persone migranti.

Medici Senza Frontiere ha detto esplicitamente di aver dovuto sostituire la Geo Barents con una nave più piccola per via delle diverse norme decise dal governo di Giorgia Meloni contro le ong che soccorrono i migranti: su tutte il cosiddetto decreto Piantedosi, che vincola di fatto le navi delle ong a soccorrere una sola imbarcazione a missione, e la prassi di inviare le ong nei porti del Nord Italia (rendendo costosissima ogni singola missione). «La decisione di impiegare una nave più piccola e veloce è una risposta strategica a leggi e misure sempre più restrittive del governo italiano», ha detto Juan Matias Gil, responsabile dell’ong per la ricerca e soccorso in mare.

La Oyvon avrà un equipaggio di 10 persone, tutte di Medici Senza Frontiere.

– Ascolta anche: L’episodio del podcast “La Nave” sullo smantellamento della Geo Barents