L’inaugurazione del più grande museo egizio del mondo
Dopo vent'anni, l'ambizioso e costoso Grande Museo Egizio di Giza è stato finalmente inaugurato: aprirà al pubblico martedì

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Dopo più di vent’anni di lavori e aperture rimandate o parziali, sabato sera è stato inaugurato definitivamente il Grande Museo Egizio di Giza, in Egitto. È costato più di un miliardo di dollari e, con un complesso che si estende su 470mila metri quadrati, è il museo egizio più grande al mondo e tra i più grandi dedicati a una sola civiltà.
Il progetto era stato annunciato all’inizio del 2002 dall’allora presidente egiziano Hosni Mubarak, con l’idea di realizzare un nuovo grande museo di antichità egizie oltre a quello del Cairo, e secondo i piani originali avrebbe dovuto aprire nel 2012. I lavori però si sono protratti a lungo per via dell’aumento dei costi dei materiali, per l’instabilità politica del paese e a causa della pandemia. L’ultima inaugurazione rimandata era stata a luglio, per via del conflitto a Gaza.
Il Grande Museo Egizio di Giza si trova poco fuori dal Cairo e a pochi chilometri dalle celebri piramidi di Giza e della Sfinge, uno dei siti archeologici più visitati del mondo, a cui è collegato con un ponte percorribile a piedi o con veicoli elettrici. Dopo l’inaugurazione di sabato, aprirà ufficialmente al pubblico da martedì.
L’anno scorso erano già state aperte al pubblico le 12 sale principali e l’ingresso, dove si trova il colosso da 83 tonnellate del faraone Ramses II, risalente a più di 3.200 anni fa, ma nelle ultime settimane anche queste gallerie erano state chiuse in vista della grande festa di inaugurazione. Oltre alla zona di esposizioni permanenti, di 24mila metri quadrati, la struttura contiene un museo per bambini, delle sale conferenze, una zona di negozi e un laboratorio per la conservazione dei reperti.
Il museo ospita più di 50mila oggetti dalla preistoria fino alla civiltà romana: alcuni sono stati trasferiti dal museo egizio del Cairo, altri sono stati rinvenuti di recente da necropoli come quella di Saqqara, poco distante, dove ci sono alcune delle piramidi più antiche mai ritrovate. Tra i reperti più rilevanti ci sono i celebri tesori trovati nel 1922 nella tomba del faraone Tutankhamon, che attirano da sempre l’interesse di egittologi e appassionati per tutte le leggende legate alla loro scoperta e che non erano mai stati esposti tutti insieme, e una barca vecchia oltre 4.500 anni, appartenuta al faraone Cheope, a cui è attribuita la costruzione delle piramidi di Giza.
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Parlando con i giornalisti l’amministratore delegato del museo Ahmed Ghoneim ha insistito molto sull’uso di pannelli multimediali e altre tecnologie nella zona espositiva, dicendo di averle pensate per andare incontro al «linguaggio che usa la generazione Z».

Alcuni giornalisti aspettano fuori dal museo l’inizio dell’inaugurazione (AP Photo/Amr Nabil)
Per il governo egiziano l’enorme investimento nel Grande Museo di Giza è parte di un piano per portare più turisti nel paese, dopo un calo dovuto prima alla cosiddetta primavera araba del 2011 e poi alla pandemia del 2020. Per l’attuale presidente autoritario Abdel Fattah al Sisi il museo è soprattutto una grande occasione di propaganda per il suo governo.
Nel 2024 il numero di turisti nel paese aveva battuto un record, che si prevede verrà superato nel 2025. L’azienda che amministra il museo, la Hassan Allam Holding, ha detto di aspettarsi tra i 15mila e i 20mila visitatori al giorno. Vicino al museo è in corso la costruzione di una metropolitana e a ovest del Cairo, a circa 40 minuti dalle piramidi di Giza, ha recentemente aperto l’aeroporto Sphinx International Airport.













