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  • Sabato 1 novembre 2025

L’unico paese a vietare il fumo alle giovani generazioni

Alle Maldive è entrata in vigore una legge che riguarda i nati dal 2007: un modello con pochi altri tentativi nel resto del mondo, tutti per ora falliti

(Photo by Matt Cardy/Getty Images)
(Photo by Matt Cardy/Getty Images)
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Da sabato alle Maldive gli abitanti nati dopo il primo gennaio del 2007 non potranno più acquistare e fumare sigarette, di nessun tipo: il divieto era stato approvato dal presidente conservatore Mohamed Muizzu lo scorso maggio e ora è entrato in vigore. Non riguarderà soltanto i residenti ma anche i visitatori della nota località turistica dell’Oceano Indiano, famosa per le sue spiagge e per il turismo di lusso.

Attualmente le Maldive sono il solo paese ad avere una legge che vieta le sigarette sulla base di un criterio generazionale. È una misura considerata generalmente efficace e appoggiata delle organizzazioni che si occupano di salute pubblica, ma che finora ha avuto poco successo in altri paesi.

In base alla legge delle Maldive, la vendita a una persona minorenne di qualsiasi prodotto legato al tabacco (quindi principalmente sigarette industriali e trinciato) sarà punita con una multa equivalente a oltre 2.800 euro. Dal dicembre del 2024 alle Maldive era già vietato anche l’uso delle sigarette elettroniche a tutte le età. La multa per chi viene sorpreso a usarle è di circa 280 euro.

Turisti prendono il sole sull’atollo di Malé, alle Maldive (AP Photo/ Gemunu Amarasinghe)

A maggio l’Organizzazione mondiale della sanità aveva dato a Muizzu un premio speciale per la lotta contro il tabagismo, e anche l’Unicef si era congratulata con il presidente delle Maldive in seguito all’approvazione della legge.

Il primo paese ad aver approvato un divieto simile era stata la Nuova Zelanda nel 2022, su decisione dell’allora governo della ex prima ministra progressista Jacinda Ardern; la legge però venne abrogata soltanto un anno dopo dal governo di coalizione conservatore e populista attualmente in carica, guidato dal primo ministro Christopher Luxon.

Il Regno Unito ad aprile del 2024, durante il governo conservatore di Rishi Sunak, approvò in prima lettura una proposta di legge che proponeva che ogni anno l’età legale per acquistare le sigarette aumentasse di un anno (ora è 18 anni). La legge – che comunque non avrebbe reso illegale fumare, ma solo vendere sigarette – è ancora in discussione in parlamento. Sono stati presentati diversi emendamenti, soprattutto da parte dei Conservatori, alcuni molto indietro rispetto alla proposta iniziale (per esempio, alcuni propongono semplicemente di aumentare l’età minima a 21 anni). Secondo un’inchiesta del Guardian insieme alla rivista specializzata The Examination, le aziende del tabacco stanno facendo una campagna di lobbying molto aggressiva contro la legge britannica, e hanno minacciato di intentare azioni legali contro il governo se dovesse essere approvata.

Le principali argomentazioni di chi è contrario riguardano l’opportunità dell’intervento dello stato in una scelta privata dei cittadini e delle cittadine. È anche una questione di soldi: nella maggior parte dei paesi la vendita del tabacco è un monopolio di stato, e garantisce ogni anno entrate sostanziose derivanti dalle tasse. Infine alcuni sostengono che il divieto potrebbe alimentare il commercio illegale di sigarette, e quindi arricchire eventuali organizzazioni criminali.

Al di là del divieto generazionale, molti paesi e amministrazioni locali hanno introdotto negli ultimi anni limitazioni di vario genere all’uso delle sigarette. La principale è il divieto di fumare nei luoghi pubblici come dehors, parchi, spiagge, stazioni, e via dicendo.

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