Gli ultracattolici che hanno paura di Halloween

Sono una minoranza, ma piuttosto rumorosa: e lo osteggiano sia per ragioni culturali sia perché credono sinceramente nel demonio

Una festa di Halloween a Kiev, il 25 ottobre 2025 (AP Photo/Julia Demaree Nikhinson)
Una festa di Halloween a Kiev, il 25 ottobre 2025 (AP Photo/Julia Demaree Nikhinson)
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Per decenni, Halloween è stato festeggiato solo negli Stati Uniti, nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre. Da una ventina d’anni però è diventato un fenomeno di moda anche altrove, grazie alla sua massiccia rappresentazione in film, serie tv, cartoni animati e libri, soprattutto perché è una buona scusa per fare festa tra amici, travestirsi e passare il tempo con i bambini. Secondo un’indagine di Ipsos e Confesercenti, nel 2024 il 64 per cento delle famiglie italiane ha festeggiato Halloween in una maniera o nell’altra, per un giro d’affari totale stimato di circa 300 milioni di euro.

In larga parte è considerata una festa innocua se pur commerciale, anche da molte persone credenti: in questi giorni sta per esempio circolando il video di un sacerdote della provincia di Milano che, rivolgendosi ai ragazzini presenti durante la sua messa, ha sottolineato che «fare le feste di Halloween non è un peccato». Sempre in questo periodo, però, ogni anno emergono storie di preti, esorcisti, politici e altri esponenti del tradizionalismo cattolico ed evangelico italiano che mettono in guardia contro i presunti pericoli culturali e spirituali di festeggiare Halloween.

Le loro preoccupazioni principali sono due. Da una parte ci sono gli attivisti cattolici conservatori, che la criticano in quanto festività importata dagli Stati Uniti ed estranea alla cultura cattolica (nonché a quella italiana). Il fatto che Halloween caschi subito prima del giorno di Ognissanti e della Commemorazione dei defunti (l’1 e il 2 novembre), viene indicato come un tentativo di ridimensionare due tradizionali festività cattoliche.

Per esempio Mirko De Carli, portavoce nazionale del Popolo della Famiglia, partito politico di posizioni estremamente conservatrici e ispirate a principi religiosi, il 30 ottobre ha detto che Halloween «distrugge il senso autentico di questi giorni, dedicati alla memoria dei Santi e dei defunti» e che «non è una festa innocente, ma un simbolo di disorientamento culturale che porta i bambini a giocare con il male». L’anno scorso, invece, un sindaco leghista di un comune piemontese aveva scritto una lettera aperta alla cittadinanza in cui denuncia «pratiche e manifestazioni pagane che arrivano da culture avulse dalla gloriosa e prestigiosa storia millenaria di cui il nostro paese si può vantare».

Leonardo Bianchi, giornalista esperto di estremismi e autore della newsletter Complotti!, dice che «c’è un’esplicita coincidenza con la retorica dell’estrema destra cristiana, che accusa Halloween di essere un’imposizione coloniale degli Stati Uniti, volta alla distruzione dell’identità italiana e alla promozione di valori estranei alla nostra tradizione – che, a loro avviso, deve rimanere immutabile e scolpita nel tempo».

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In base a queste narrazioni, «Halloween viene inserito in un più ampio progetto di “scristianizzazione” della società, portato avanti – per l’appunto – da imprecisate forze oscure», spiega Bianchi. «C’è sicuramente un fondo paranoico e complottista. In sostanza, è vista come una ricorrenza che allontana le persone dalla Chiesa e dal messaggio cristiano sotto le mentite spoglie di un rituale laico e consumista», dice Bianchi.

Ci sono frange minoritarie del cattolicesimo tradizionalista alimentate dalla sincera convinzione che Satana e i demoni non siano delle figure simboliche che rappresentano gli impulsi umani peggiori, ma che esistano davvero e agiscano sul mondo. Il fatto che Satana sia un’entità reale e non una semplice metafora è del resto la posizione teologica ufficiale della Chiesa cattolica: nel corso del proprio papato, per esempio, papa Francesco ha ribadito più volte che il demonio esiste «e prova ad attaccare tutti» (nella storia della Chiesa personificare il male in una figura precisa è stato spesso un modo per rendere più concreto un concetto astratto come “il male”).

Oggi però in Italia è piuttosto raro che una persona di fede cattolica – se non particolarmente anziana o radicalizzata – sostenga di temere effettivamente il male personificato, cioè il diavolo, Satana, o il demonio, a seconda di come lo si chiami. Eppure esistono delle comunità molto religiose – o dei singoli sacerdoti – che ci credono, e che vedono Halloween come «una festa diabolica, astutamente celata dietro innocenti parvenze, durante la quale si compiono messe nere, riti di adorazione, di iniziazione e di consacrazione a Satana», come si legge in questa intervista pubblicata su Famiglia Cristiana.

A Livorno, per esempio, di recente il parroco del Duomo cittadino ha invitato i fedeli a non festeggiare Halloween perché è «una ricorrenza nata in contesti lontani dalla nostra fede, che troppo spesso esalta immagini di paura, oscurità e persino diaboliche presenze». «Credendo in Dio ovviamente non posso che credere anche nel diavolo, e sono convinto che feste che non appartengano alla tradizione cristiana come Halloween possano essere una forma di attrazione messa in essere dal maligno», ha detto. Ha fatto un discorso simile anche un parroco romano, che intervistato da Today ha detto di essere convinto che durante le feste di Halloween le persone che appartengono a sette sataniche organizzino sacrifici umani o si intrufolino alle feste «per dare intrugli all’insaputa delle persone, affinché abbiano problemi demoniaci».

A esprimersi più spesso contro Halloween in quanto festività collegata all’occulto e al satanismo, però, è l’Associazione internazionale esorcisti (AIE), che ogni anno nel mese di ottobre rilascia interviste preoccupate ed enfatiche. Nel 2020, per esempio, l’esorcista Paolo Carlin disse a Tgcom24 che, a suo avviso, Halloween è espressione di «un’ideologia che punta a sovvertire l’ordine naturale e a distruggere la fede cristiana e la Chiesa, viste come ostacolo alla sua affermazione». Inoltre, la celebrazione di una festa che «esalta la morte, la violenza, l’occulto e il demoniaco» avrebbe, secondo l’AIE, delle conseguenze negative dirette sulla psiche dei bambini, spingendoli verso occultismo ed esoterismo.

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Quasi sempre queste interviste sostengono che satanisti e neopagani usino il periodo di Halloween per adescare i giovani e convincerli a unirsi a loro. Entrambe le comunità in Italia esistono veramente, ma sono estremamente minoritarie e in larga parte innocue: si tratta perlopiù di persone che praticano pacificamente credenze spirituali alternative nel pieno rispetto della legge e dell’integrità altrui, oppure di persone atee che non credono in Satana come entità reale, ma lo vedono come un simbolo di ribellione e individualismo.

Un bambino truccato da scheletro a Comacchio, in Emilia-Romagna (Marco Secchi/Getty Images)

L’Italia non è l’unico paese dove la crescente passione per Halloween ha portato a discussioni di questo tipo. In Francia, per esempio, il quotidiano cattolico La Croix racconta che «il dibattito torna ogni anno, verso la fine di ottobre», con tanto di influencer ultrareligiosi che avvisano che «Halloween può essere la porta d’ingresso del diavolo nella vita delle persone».

In Arabia Saudita e in alcune regioni particolarmente religiose dell’Indonesia, celebrare Halloween o anche solo vendere prodotti a tema è stato a lungo strettamente vietato, perché si ritiene che la festa sia in contrasto con i princìpi dell’Islam e sdogani credenze pagane. In Giordania e in Russia il governo incoraggia la celebrazione di festival d’autunno o feste del raccolto organizzate nello stesso periodo ma più vicine alle tradizioni locali rispetto ad Halloween. E anche negli Stati Uniti fin dagli anni Settanta alcune comunità particolarmente religiose – specialmente quelle evangeliche – vi si oppongono, convinte del fatto che Halloween contribuisca a romanticizzare il satanismo e il paganesimo.

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Secondo le ricostruzioni più accreditate l’origine di Halloween è, effettivamente, pagana. È considerato piuttosto probabile che sia nato a partire dalla festa celtica dello Samhain, che significa “fine dell’estate” e serviva a rimarcare il movimento ciclico in cui alla vita segue la morte. Lo Samhain è stato celebrato per secoli tra Irlanda, Scozia e Galles: l’ipotesi secondo cui Halloween derivi da questa festa sarebbe confermata dal fatto che, secondo l’antico calendario celtico, l’inizio del nuovo anno era proprio alla fine di ottobre.

È anche probabile che la festività cristiana di Ognissanti sia stata spostata dalla primavera al 1° novembre (ufficialmente nell’835, da papa Gregorio IV) proprio per cercare una contrapposizione tra la festa cristiana e il rito pagano in un momento in cui nelle isole britanniche stava avvenendo una massiccia conversione al cristianesimo. L’usanza di celebrare Halloween sarebbe poi stata portata negli Stati Uniti dagli immigrati irlandesi e scozzesi nel diciannovesimo secolo.

«Quella che viene definita anche da papa Francesco [un simbolo di] “cultura negativa sulla morte e sui morti” è quindi una tradizione antica di elaborazione della morte, per affrontare la vita senza il costante timore della sua fine», ha spiegato la teologa Sandra Letizia nel 2021.

In varie zone d’Italia, peraltro, storicamente nello stesso periodo dell’anno – a cavallo tra ottobre e novembre – si celebrava non solo la festa cattolica di Ognissanti ma anche altre tradizioni locali legate al culto dei morti, come il Mortu Mortu in Sardegna e la Notte delle lumere.

«Per quanto queste posizioni possano sembrare marginali, riescono comunque a trovare un’ampia risonanza mediatica», dice Leonardo Bianchi. L’esempio forse più eclatante è quello del conduttore televisivo Mario Giordano, vicino alle posizioni dell’estrema destra cattolica, che nell’ottobre del 2019 sfasciò delle zucche di Halloween in diretta televisiva con una mazza dipinta con i colori della bandiera italiana, durante la sua trasmissione Fuori dal coro, su Rete 4. «Io non voglio festeggiare Halloween», aveva detto Giordano in quell’occasione. «Si spendono tutti gli anni milioni di euro per vestiti di zombie e di scheletri e di cose orrende e mostruose. Tutto per importare una tradizione che non è la nostra. E dimentichiamo invece le nostre radici: la zuppa di ceci, il pan dei morti…»

In questo contesto, varie associazioni e diocesi organizzano manifestazioni ed eventi alternativi ad Halloween. A Verona ogni anno il Circolo Cattolico Christus Rex, gruppo di militanti cattolici integralisti, organizza un circolo di preghiera «per riparare a tutte le offese, blasfemie, le bestemmie, le Messe nere, agli atti dissacranti, agli inni alle Tenebre ed al mondo dell’occulto che si svolgeranno stanotte».

A volte certe iniziative contaminano anche i circoli cattolici progressisti. Alcuni anni fa l’Arsenale della Pace di Torino, storico centro missionario cattolico, aderì a una manifestazione organizzata dallo screditato psicologo Alessandro Meluzzi che prevedeva veglie e celebrazioni religiose proprio nella notte di Halloween. L’anno scorso ad Halloween la Diocesi di Milano, storicamente una delle meno reazionarie in Italia, ha tenuto una manifestazione per giovani in ricordo di Carlo Acutis. «Chiederemo ai ragazzi partecipanti di andare “controcorrente”, in una sera in cui la maggior parte dei loro coetanei fa dell’altro», si leggeva nei post di promozione della serata.

Quest’anno a Torino il 26 ottobre c’è stata una piccola processione di evangelici, appartenenti soprattutto alla comunità sudamericana locale, che hanno manifestato apertamente contro Halloween, portando cartelli che chiedevano di «celebrare la vita, non la morte» e «dire no ad Halloween e sì a Cristo». Varie parrocchie – come quella di Biancavilla, in Sicilia, quella di Melzo, in Lombardia, e quella di Varapodio, in Calabria – organizzano messe e cene speciali in cui invitano i bambini a vestirsi come il proprio santo preferito. E da oltre dieci anni varie cittadine dal Piemonte alla Sicilia organizzano la “Festa della luce”, dove «candele accese, abiti da angeli e santi, canti e momenti di preghiera sostituiscono zucche, streghe e mostri. Un invito a riscoprire il significato più autentico della vigilia di Ognissanti: una celebrazione della vita e della luce che illumina ogni oscurità»