La banca centrale degli Stati Uniti ha abbassato i tassi di interesse

Dopo la periodica riunione del Consiglio dei governatori la Federal Reserve, la banca centrale statunitense nota semplicemente come FED, ha deciso di abbassare i tassi di interesse di 0,25 punti percentuali, portandoli da un intervallo compreso tra il 4 e il 4,25 per cento a un intervallo compreso tra il 3,75 e il 4 per cento. Si tratta del secondo taglio consecutivo e del secondo del 2025.
I tassi di interesse sono il principale strumento con cui le banche centrali dei paesi provano a controllare i meccanismi che influiscono sui prezzi. Solo la FED può prendere decisioni sui tassi di interesse di riferimento, e lo fa in modo autonomo e indipendente dal governo. Per statuto la banca centrale ha due obiettivi: controllare l’aumento del livello dei prezzi, che deve essere il più possibile stabile e vicino al 2 per cento annuo, una soglia generalmente associata a un’economia sana; e la piena occupazione, cioè la massima quota di persone che lavorano date le condizioni dell’economia. Lo strumento che utilizza sono proprio i tassi di interesse: la banca centrale li fissa e aggiorna periodicamente, e questi sono poi un riferimento per i tassi offerti dalle banche ai loro clienti e per tutto il mercato finanziario.
L’abbassamento dei tassi era preteso da tempo dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva anche minacciato di licenziare presidente e consiglieri della FED. Stephen Ira Miran, consulente economico di Donald Trump e da lui nominato membro della FED, ha votato contro l’abbassamento deciso oggi: avrebbe voluto un taglio di 0,50 punti percentuali.


