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  • Lunedì 27 ottobre 2025

Un anno dopo, la morte del fondatore di Mango è diventata un mistero

Uno degli imprenditori più ricchi della Spagna cadde durante un’escursione col figlio, che ora è indagato per omicidio

Isak Andic, fondatore di Mango, marchio di fast fashion spagnolo (Thibault Camus/Associated Press)
Isak Andic, fondatore di Mango, marchio di fast fashion spagnolo (Thibault Camus/Associated Press)
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A quasi un anno di distanza la morte dell’imprenditore spagnolo Isak Andic, tra gli uomini più ricchi del paese e cofondatore della catena di abbigliamento Mango, resta un mistero. Lo scorso dicembre Andic cadde durante un’escursione sulla montagna di Montserrat, nei pressi di Barcellona, mentre era con suo figlio Jonathan. Fino a poco fa quest’ultimo era considerato soltanto un testimone oculare, e la morte del padre era trattata come incidente: ma a metà ottobre la polizia regionale catalana ha indagato Jonathan Andic per il possibile omicidio del padre, ha scritto El País.

È uno sviluppo inatteso della storia, anche perché un mese dopo la morte di Andic il giudice aveva archiviato provvisoriamente il caso, ritenendo che la caduta fosse stata accidentale. Secondo la versione dei fatti accettata fino a poco tempo fa, quella mattina padre e figlio erano partiti per un’escursione, e mentre stavano rientrando Isak Andic sarebbe precipitato nel vuoto per oltre cento metri.

A marzo, tuttavia, il giudice incaricato ha deciso di riaprire il caso per consentire alla polizia di raccogliere ulteriori prove. Gli investigatori hanno interrogato il figlio dell’imprenditore due volte: la prima subito dopo l’incidente, gli inquirenti lo avevano definito “vago” e “incoerente”, ma la sua confusione era stata attribuita allo shock del momento.

Anche nel corso del secondo interrogatorio, ha scritto El País, Jonathan Andic avrebbe però fornito una versione che ha lasciato dei dubbi alla polizia. Lo scorso settembre, Jonathan Andic aveva consegnato il proprio telefono cellulare alla polizia; poco dopo, secondo quanto riportato dai media spagnoli, è stato formalmente iscritto nel registro degli indagati.

In seguito alla pubblicazione della notizia, l’Alta Corte di Giustizia della Catalogna ha diffuso un comunicato in cui ha precisato che «l’indagine è ancora in corso e non ha raggiunto alcuna conclusione. Le indagini sono condotte dalla polizia e restano coperte dal segreto istruttorio. Al momento, nessuna persona è formalmente accusata o attenzionata in modo specifico».

Secondo El País una testimonianza piuttosto significativa per gli inquirenti è stata quella di Estefanía Knuth, golfista e ultima compagna di Isak Andic. Secondo lei i rapporti tra padre e figlio avevano avuto delle incrinature in passato. Nel 2015, dopo che Isak aveva lasciato la guida dell’azienda a un gruppo di responsabili tra i quali c’era suo figlio, Isak avrebbe accusato Jonathan di aver fatto perdere all’azienda «la sua essenza e la sua anima» e di aver compromesso i rapporti con i clienti storici. Per Mango quello fu un periodo di difficoltà economiche, con perdite stimate in milioni di euro.

Gli inquirenti sono anche a conoscenza del fatto che al momento c’è una situazione conflittuale tra Knuth e i tre figli di Isak per via del lascito testamentario. Nel documento, redatto nel luglio del 2023, alla donna era stata destinata una quota considerata minima, motivo per cui Knuth ha chiesto un’integrazione di oltre 70 milioni di euro. La donna sostiene che la sua relazione con il fondatore di Mango fosse equivalente a quella di una coppia di fatto e, secondo i suoi legali, la legge spagnola le riconoscerebbe diritti simili a quelli di una vedova.

È un caso di cui si è parlato parecchio in Spagna perché la famiglia Andic è tra le più ricche e note del paese: il patrimonio di Isak Andic nel 2024 ammontava a circa 4,5 miliardi di dollari. Andic quando è morto era ancora il presidente non esecutivo di Mango e controllava la holding della famiglia che detiene il 95 per cento delle quote dell’azienda.

Un mese dopo la morte di Andic, Mango ha nominato l’amministratore delegato Toni Ruiz come presidente del consiglio di amministrazione. Jonathan Andic è stato nominato vicepresidente del consiglio di amministrazione alla morte del padre e presidente della sua società di partecipazioni. Anche le sue sorelle, Judith e Sarah, ne sono state nominate vicepresidenti. La responsabile dell’ufficio legale di Mango, Eugenia Jover, ha detto che Jonathan rimarrà in carica come vicepresidente del consiglio di amministrazione, spiegando che l’azienda sta «seguendo fedelmente le raccomandazioni di buona governance, che invitano alla cautela in considerazione della presunzione di innocenza che tutela tutti gli individui».

Isak Andic non veniva da una famiglia di imprenditori: nacque a Istanbul, in Turchia, e si trasferì a Barcellona con la sua famiglia a quattordici anni a causa delle crescenti tensioni politiche e sociali che c’erano nel suo paese. Insieme al fratello cominciò a vendere già in adolescenza t-shirt ricamate a mano che venivano dalla Turchia e qualche anno più tardi fondarono Mango. Sotto la sua guida il marchio crebbe rapidamente, espandendosi in oltre 120 paesi. Nonostante non abbia mai raggiunto la notorietà globale di Zara (che è parte del gruppo spagnolo Inditex), Mango è oggi una delle aziende più note al mondo nella moda fast fashion.