“Chainsaw Man” funziona anche al cinema

Nel primo fine settimana l'adattamento di uno dei manga più popolari degli ultimi anni ha superato ogni aspettativa d'incassi

Un fotogramma di Chainsaw Man - Il film: La storia di Reze
Un fotogramma di Chainsaw Man - Il film: La storia di Reze
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Prima dell’uscita al cinema dello scorso 24 ottobre, gli analisti avevano ipotizzato che l’adattamento cinematografico di Chainsaw Man, una delle serie a fumetti giapponesi più fortunate degli ultimi anni, avrebbe incassato nel primo fine settimana circa 10 milioni di dollari nel Nordamerica (Stati Uniti e Canada), il mercato di riferimento nelle analisi dei box office.

Le cose sono andate meglio del previsto: Chainsaw Man – Il film: La storia di Reze ha incassato 17,3 milioni di dollari, quasi il doppio dell’atteso biopic su Bruce Springsteen con Jeremy Allen White. Il film ha ottenuto risultati notevoli anche nel resto del mondo, con altri 18,8 milioni di incassi. Sommando questi dati a quelli del Giappone, dove il film era uscito a settembre, l’incasso mondiale arriva a 108 milioni di dollari. Sta andando bene anche in Italia, dove ha superato i 118mila euro dal debutto di giovedì scorso, ed è stato il terzo film più visto nel weekend.

Scritto e disegnato dal fumettista giapponese Tatsuki Fujimoto, Chainsaw Man è uno degli shonen (manga per ragazzi) più di successo degli ultimi anni. Viene pubblicato dal 2018, è apprezzato per il suo stile di disegno caotico e pieno di riferimenti al cinema horror ed è ambientato in una versione alternativa degli anni Novanta in cui gli esseri umani convivono con i diavoli, entità sovrannaturali generate dalle paure delle persone.

Il nome è un riferimento a una caratteristica del protagonista del manga, Denji, un orfano che vive in estrema povertà. Grazie alla fusione col diavolo Pochita, Denji acquisisce la capacità di trasformare parti del proprio corpo in motoseghe (chainsaw in inglese) e comincia a guadagnarsi da vivere come cacciatore di queste creature per conto della yakuza, la mafia giapponese. Dal manga è stata tratta una serie animata (anime) la cui prima stagione, composta da 12 episodi e basata sui primi 38 capitoli del manga, era uscita nel 2022.

Chainsaw Man – Il film: La storia di Reze è la continuazione diretta della prima stagione dell’anime. Racconta la relazione sentimentale che si sviluppa tra Denji e Reze, una ragazza che nasconde un legame misterioso con il mondo dei diavoli e che cambierà il destino del protagonista.

Oltre ai notevoli risultati di incassi, il film sta ottenendo un’ottima accoglienza da parte della critica: al momento ha una valutazione del 96 per cento sul popolare aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes.

Nicolas Rapold, giornalista del New York Times che scrive spesso di animazione giapponese, ha scritto che il film riesce ad alternare in modo convincente parti d’intrattenimento e momenti più emotivi. Lo ha descritto come uno strano ibrido che è «in parte una storia d’amore lunatica [quella tra Denji e Reze] e in parte un violento battle royale», cioè un racconto in cui decine di personaggi si scontrano su un terreno comune, finché non ne rimane uno solo.

Secondo Toussaint Egan, critico del sito specializzato rogerebert.com, Chainsaw Man – Il film: La storia di Reze funziona soprattutto per la cura delle animazioni, che riescono a restituire efficacemente il tono e le atmosfere del materiale originale.

Il manga di Chainsaw Man ha ottenuto grandi attenzioni fin dall’uscita, dovute principalmente alle trovate visive e narrative di Fujimoto, mangaka che si era già distinto grazie a Fire Punch, un altro shonen di buon successo.

Uno dei motivi per cui Chainsaw Man è così apprezzato è la sua capacità di decostruire alcuni stereotipi tipici degli shonen. Per esempio qui il confine tra buoni e cattivi è molto sfumato. A differenza, poi, degli eroi più celebri dei fumetti d’avventura giapponesi (come Goku di Dragon Ball, Monkey D. Rufy di One Piece o Naruto), Denji non crede in grandi ideali, e non ha neppure il classico sogno apparentemente irrealizzabile da perseguire. Il suo unico obiettivo è condurre una vita normale, riuscire a emanciparsi dalla povertà e avere successo con le ragazze.

Fujimoto è un noto cinefilo, e questa caratteristica risalta in modo evidente sfogliando un fumetto di Chainsaw Man. Il titolo è un chiaro omaggio a Non aprite quella porta (in originale The Texas Chain Saw Massacre, ovvero “il massacro della motosega nel Texas”), così come l’abilità distintiva di Denji. L’impostazione delle tavole, caratterizzate da un’abbondanza di tagli improvvisi e inquadrature ravvicinate, ricorda il montaggio nevrotico dei film horror americani degli anni Settanta e Ottanta.

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