È tornata l’ora solare
Cioè quella che fa sembrare le giornate più corte in cambio di un'ora di luce al mattino

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26 ottobre è tornata l’ora solare. È successo come al solito alle 3: gli orologi dei dispositivi connessi a internet o alla rete telefonica hanno già fatto tutto da soli e sono tornati un’ora indietro, alle 2, mentre per tutti gli altri bisogna ricordarsi di farlo manualmente.
Da domenica quindi farà buio un’ora prima e ci sarà un’ora in più di luce la mattina presto: un passaggio che generalmente crea un certo disaccordo tra chi vorrebbe che il cambio dell’ora fosse abolito e chi invece ne sostiene la necessità. La conseguenza concreta più immediata invece – e che di solito mette d’accordo un po’ tutti – è che nella notte tra sabato e domenica si è potuto dormire un’ora in più.
L’ora solare è in vigore dall’ultimo fine settimana di ottobre fino all’ultimo di marzo, quando torna l’ora legale e l’orario va in avanti di un’ora: il prossimo anno avverrà nella notte tra il 28 e il 29 marzo.
L’ora solare sarebbe quella “naturale”, a differenza dell’ora legale che fu introdotta per legge in molti paesi europei durante la Prima guerra mondiale, con l’obiettivo di risparmiare energia. In Italia fu poi abolita e reintrodotta diverse volte. Nel 1980 l’allora Comunità Economica Europea, antenata dell’Unione, stabilì un primo coordinamento tra i suoi paesi in questa materia e l’alternanza attuale deriva da una direttiva del 2001.
Sia in Italia che negli altri paesi che adottano questo sistema (cioè la maggior parte dei paesi occidentali) si discute periodicamente sul fatto se il cambio dell’ora sia davvero necessario e se la sua adozione porti effettivamente a uno stato di stress temporaneo causato dallo spostare i propri orari biologici. Nei giorni scorsi il governo spagnolo di Pedro Sánchez ha avanzato di nuovo nelle istituzioni europee la proposta di abolire il cambio dell’ora, cioè il passaggio dall’ora solare all’ora legale e viceversa, riaprendo così un dibattito annoso.
Tra i paesi che non fanno il cambio dell’ora ci sono la Russia, l’Argentina, l’India e parte dell’Australia.
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