In Polonia tre cittadini ucraini sono stati condannati per atti di sabotaggio e terrorismo compiuti in diversi paesi europei

Il centro commerciale polacco Marywilska 44 dopo l’incendio (AP Photo/Czarek Sokolowski)
Il centro commerciale polacco Marywilska 44 dopo l’incendio (AP Photo/Czarek Sokolowski)

Venerdì la procura generale della Polonia ha annunciato la condanna di tre cittadini ucraini accusati di aver partecipato ad atti di sabotaggio e terrorismo compiuti da un gruppo attivo in Polonia, Lituania, Lettonia, Ucraina e Russia, che tra il 2023 e il 2024 ha appiccato una serie di incendi in grandi strutture in vari stati europei. Tra questi, dice la procura, ci sono anche il grave incendio in uno dei più grandi centri commerciali della Polonia, il Marywilska 44 nella capitale Varsavia, e quello contro un negozio Ikea di Vilnius, entrambi di maggio del 2024 (nessuno dei due incendi aveva provocato morti). La sentenza di condanna contro i tre era stata emessa il 18 settembre, ma la procura l’ha resa nota venerdì. I tre uomini sono citati col nome e l’iniziale del cognome: Serhii R., Pavel T. e Vladyslav Y.

Per l’incendio al Marywilska 44 il governo polacco aveva accusato la Russia, dicendo a maggio che al termine di un anno di indagini si sapeva con sicurezza che era stato ordinato dai servizi segreti russi; anche la procura lituana aveva accusato la Russia per l’incendio al negozio Ikea.

La procura polacca non ha dato dettagli al riguardo, ma ha detto che i reati di cui sono stati accusati i tre uomini sono stati compiuti con l’intento di intimidire la popolazione e influenzare l’opinione pubblica, e che i tre collaboravano con altre persone nei confronti delle quali sono ancora in corso procedimenti giudiziari. Serhii R. è stato condannato a due anni e sei mesi di carcere; Pavel T. a cinque anni e sei mesi; Vladyslav Y. a un anno e quattro mesi. La sentenza non è definitiva e i tre possono fare appello.