Sempre più tartarughe marine nidificano in Italia
Quest'anno sono stati censiti più di 700 nidi di Caretta caretta: c'entrano gli effetti del cambiamento climatico, oltre a una maggiore protezione delle spiagge

L’organizzazione ambientalista italiana Legambiente ha reso pubblici i dati sulla stagione di nidificazione della tartaruga marina Caretta caretta, che sta per concludersi: sono stati censiti più di 700 nidi sulle spiagge italiane, il numero più alto mai registrato. L’anno scorso i nidi censiti erano stati 601, nel 2023 443: le Caretta caretta nidificano di più in Italia e con una distribuzione lungo le coste sempre più ampia, che coinvolge anche regioni del nord.
Il censimento è stato portato avanti da volontari e volontarie coinvolti nel progetto Life Turtlenest, cofinanziato dall’Unione Europea, e i dati non sono ancora definitivi: il numero complessivo dei nidi potrebbe crescere ulteriormente.
L’aumento della nidificazione in Italia è in parte il risultato di una maggiore protezione delle spiagge e attenzione alle tartarughe marine, anche da parte di chi lavora sulle spiagge o le frequenta per fare il bagno. Ma secondo vari biologi che studiano le Caretta caretta è probabilmente dovuto anche al cambiamento climatico, i cui effetti hanno modificato e ampliato l’area in cui si riproducono.
Storicamente le Caretta caretta sono le uniche tartarughe marine che nidificano in Italia. Gli animali adulti si trovano un po’ in tutto il Mediterraneo, ma la deposizione delle uova – tra la fine di maggio e l’inizio di agosto – avviene generalmente nella regione più orientale del bacino e principalmente in Grecia e in Turchia. Il requisito indispensabile delle spiagge affinché una tartaruga ci possa deporre le uova è che siano sabbiose: le femmine adulte devono poter scavare una buca e deporvi in sicurezza le uova. La temperatura della sabbia, che si scalda molto durante il giorno, permette poi l’incubazione delle uova.

Volontari proteggono un nido sulla spiaggia libera del Marano di Riccione, il 24 giugno 2025 (ANSA/Comune di Riccione)
Gli effetti del cambiamento climatico, come l’innalzamento del livello del mare, hanno complessivamente ridotto le spiagge sabbiose adatte per la deposizione delle uova, mentre l’aumento delle temperature sta rendendo più accoglienti le spiagge italiane e spagnole.
La Sicilia resta la regione italiana dove sono stati censiti più nidi, 220, tra le province di Siracusa, Ragusa, Agrigento e Trapani. Seguono Calabria, Campania, Puglia, Toscana, Lazio e Sardegna. È particolarmente notevole il dato della Liguria, dove sono stati censiti 12 nidi, un dato mai raggiunto prima, a conferma che l’aumento delle temperature sta spingendo le tartarughe del Mediterraneo a spostarsi verso nord e verso ovest per nidificare.
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