Chi sono i sette nuovi santi proclamati da Leone XIV
Ci sono il primo santo della Papua Nuova Guinea e i primi due del Venezuela, tra gli altri

Domenica papa Leone XIV ha proclamato sette nuovi santi, che hanno origini e storie molto diverse tra loro: c’è il primo santo della Papua Nuova Guinea, i primi due santi dal Venezuela, due religiose italiane, un arcivescovo armeno, e un avvocato pugliese. La cerimonia si è tenuta in piazza San Pietro a Roma, alla presenza di decine di migliaia di fedeli e di un gruppo di importanti funzionari e religiosi degli stati di provenienza dei santi. C’era anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
La proclamazione di questi santi è stata fatta al termine del loro percorso di canonizzazione, cioè la procedura per diventare santi secondo le regole della Chiesa Cattolica: in molti casi può durare anche decenni, e il percorso dei santi proclamati domenica era iniziato ben prima che Leone XIV diventasse papa.
La canonizzazione richiede infatti diverse condizioni e passaggi. A meno che non ci sia una dispensa del papa, cioè una sorta di esonero eccezionale, il candidato dev’essere morto da almeno cinque anni, deve essergli già stata attribuita la definizione di “Servo di Dio” e poi “Beato” e gli deve essere riconosciuto almeno un miracolo, se è morto martire, o due, se non è stato martirizzato. È un procedimento molto simile a un’indagine, in cui il Dicastero delle cause dei santi nomina un relatore che ha il compito di raccogliere le testimonianze e le prove dei miracoli. Il fascicolo viene poi sottoposto a tutti i vari procedimenti fino ad arrivare alla definitiva approvazione del papa.

Piazza San Pietro, il 19 ottobre del 2025 (Associated Press/LaPresse)
Uno dei sette santi proclamati domenica è Bartolo Longo, che nacque nel 1841 in Puglia. Faceva l’avvocato e alla fine di un pellegrinaggio arrivò a Pompei, dove fu molto colpito dalle condizioni di povertà della popolazione. Longo contribuì a fondare orfanotrofi e scuole, ed è soprattutto ricordato per aver fondato il Santuario della Madonna del Rosario di Pompei, oggi uno dei santuari italiani più visitati e che allora fu luogo di aggregazione e preghiera per la popolazione più povera. Per diventare santo non ha avuto bisogno del consueto secondo miracolo, perché ha ricevuto una dispensa papale. Fu beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1980.
C’è poi José Gregorio Hernández Cisneros, che fu un medico venezuelano ed è oggi molto noto e amato in Venezuela. Studiò a Parigi e tornò in Venezuela, dove non solo si dedicò alla cura delle persone povere, che visitava e curava gratuitamente, ma ebbe anche un ruolo importante nella diffusione della ricerca scientifica. Fu professore universitario e fondò un centro di ricerca. Morì nel 1919 investito da un’auto. Fu beatificato nel 2021 da papa Francesco.

Un’immagine di José Gregorio Hernández su una maglietta, il 19 ottobre del 2025 (AP Photo/Andrew Medichini)
Era venezuelana anche María Carmen Rendiles Martínez. Nacque nel 1903 a Caracas in una famiglia molto numerosa. A causa di una malformazione non aveva il braccio sinistro, e per questo motivo ebbe difficoltà a farsi accettare in una congregazione. Alla fine entrò nella congregazione francese delle Serve di Gesù del Santissimo Sacramento, da cui nel 1965 chiese la separazione per poi fondare la congregazione delle Serve di Gesù di Caracas. Fu beatificata da papa Francesco nel 2018. María Carmen Rendiles Martínez e José Gregorio Hernández Cisneros sono i primi due santi dal Venezuela, e in piazza San Pietro erano moltissime le persone venezuelane arrivate per celebrarli.
Un altro dei sette nuovi santi è Ignazio Maloyan, che nacque nel 1869 in Turchia e fu un arcivescovo armeno cattolico proprio negli anni del genocidio della popolazione armena da parte dell’impero ottomano. Nel giugno 1915 fu arrestato e torturato con l’accusa di nascondere armi. Gli fu proposta la liberazione in cambio della conversione all’islam, ma rifiutò e fu ucciso. Fu beatificato come martire da papa Giovanni Paolo II nel 2001.
Peter To Rot nacque nel 1912 in Papua Nuova Guinea. Era un catechista, e durante l’occupazione giapponese continuò a radunare i fedeli clandestinamente. A un certo punto fu scoperto e venne arrestato. Fu condannato alla pena di morte e ucciso con un’iniezione letale nel 1945. To Rot fu beatificato da papa Giovanni Paolo II nel 1995. È il primo santo della Papua Nuova Guinea.

(Associated Press/LaPresse)
Infine ci sono due religiose italiane. Vincenza Maria Poloni nacque a Verona nel 1802, e dopo anni di volontariato fondò le Sorelle della Misericordia, per assistere persone povere e malate. Morì nel 1855 per una malattia. Fu beatificata nel 2008 da papa Benedetto XVI.
Maria Troncatti nacque nel 1883 vicino a Brescia, e fece la missionaria nell’Amazzonia ecuadoriana, dove fu soprannominata madrecita. Contribuì a costruire ospedali e scuole. Morì nel 1969 in un incidente aereo. Fu beatificata nel 2012 da papa Benedetto XVI.



