La Russia ha compiuto un grosso attacco con missili e droni contro l’Ucraina, causando interruzioni di corrente in molte regioni


Un palazzo ucraino colpito da un bombardamento russo, Nizyn, Ucraina, 16 ottobre 2025 (Ukrainian Emergency Service/AP)
Un palazzo ucraino colpito da un bombardamento russo, Nizyn, Ucraina, 16 ottobre 2025 (Ukrainian Emergency Service/AP)

Giovedì mattina la Russia ha attaccato l’Ucraina con 37 missili e oltre 300 droni: sono state colpite principalmente le infrastrutture energetiche, causando interruzioni di corrente in varie regioni del paese e anche nella capitale Kiev. L’aviazione ucraina ha detto di essere riuscita ad abbattere vari missili e droni, ma 14 luoghi sono comunque stati colpiti. Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha detto che le località più colpite si trovano nelle regioni di Kharkiv e Sumy, nella parte nordorientale del paese e vicino al confine con la Russia, e nelle regioni centrali di Vinnytsia e Poltava. Gli attacchi non hanno causato morti per il momento.

Zelensky domani incontrerà il presidente statunitense Donald Trump per discutere di un maggiore supporto statunitense all’Ucraina, che potrebbe includere la fornitura di nuove armi, tra cui i missili da crociera a lungo raggio Tomahawk. Sono armi che permetterebbero all’Ucraina di attaccare territori russi molto lontani dal confine.

La Russia ha spesso attaccato le infrastrutture energetiche ucraine per lasciare senza energia o riscaldamento la popolazione. Lo ha fatto soprattutto in autunno e in inverno, quando le temperature sono più basse e quindi i danni alle persone sono maggiori. Nelle ultime settimane la Russia ha bombardato soprattutto le infrastrutture energetiche che trasportano o producono gas, mentre negli anni precedenti ha attaccato maggiormente la rete di energia elettrica.

Sergii Koretskyi, amministratore delegato di Naftogaz, la società statale ucraina che si occupa di gas e petrolio, ha detto che solo in questo mese le infrastrutture della sua azienda sono state colpite in sei occasioni e che a volte è stato necessario bloccare la produzione di gas. Koretskyi ha aggiunto che questi attacchi impediscono all’Ucraina di produrre tutto il gas che potrebbe, costringendola a importarlo dall’estero, cosa che comporta un costo maggiore.

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