Luca Zaia minaccia di diventare un «problema» per la destra in Veneto

La coalizione gli ha vietato di presentare una lista col suo nome alle elezioni regionali: lui non l'ha presa bene

Luca Zaia a Pontida, Bergamo, 21 settembre 2025 (ANSA/MICHELE MARAVIGLIA)
Luca Zaia a Pontida, Bergamo, 21 settembre 2025 (ANSA/MICHELE MARAVIGLIA)

Il presidente uscente del Veneto Luca Zaia, che non potrà ricandidarsi per un altro mandato alle elezioni che si terranno il 23 e 24 novembre, ha minacciato di diventare un problema per la coalizione di destra e per il suo partito, la Lega, se non gli verrà permesso di presentare una lista con il suo nome a queste elezioni regionali. Zaia è presidente del Veneto da 15 anni, con enormi consensi: nel 2010 venne eletto con il 60 per cento dei voti, nel 2015 con il 50,1 per cento e nel 2020 con quasi il 77 per cento, quando la sua lista personale ottenne il 44,6 per cento (la Lega prese il 17 per cento). Una lista a nome di Zaia farebbe insomma una grossa differenza in Veneto.

Alle elezioni in Veneto la coalizione di destra sosterrà la candidatura a presidente di Alberto Stefani, sempre della Lega, ma sono stati posti alcuni veti su Zaia. Fratelli d’Italia, in particolare, ha approvato la candidatura di Stefani chiedendo in cambio alla Lega di non dare a Zaia la possibilità di presentare una propria lista che abbia nel simbolo il suo nome. Per Zaia questo sarebbe stato un modo per continuare a dimostrare il proprio consenso, per eleggere consiglieri regionali a lui vicini e per mantenere un’influenza nella politica veneta.

In questo modo però Zaia avrebbe finito anche per portare via voti alla Lega e soprattutto a Fratelli d’Italia, riducendone il potere negoziale quando si dovrà decidere la composizione di un’eventuale giunta. «Prendo atto del no alla mia lista civica deciso dal tavolo nazionale anche se non è mai accaduto che si vieti a una persona di utilizzare il proprio nome in campagna elettorale», ha detto Zaia, aggiungendo:

«Se sono un problema vedrò di renderlo reale, il problema. Cercherò di organizzarmi in maniera tale da rappresentare fino in fondo i veneti. Certo, c’è ancora tempo per decidere come e in che modo».

Non è chiaro cosa intenda fare concretamente Zaia: la frase potrebbe lasciar intendere che voglia forzare la situazione presentandosi come consigliere con una lista autonoma, candidandosi come capolista in tutte le circoscrizioni e sottraendo consenso alla coalizione di centrodestra, ma è possibile che per ora sia solo una minaccia con ragioni politiche e con l’obiettivo di ottenere qualcosa in cambio. Al momento non sono note decisioni sul suo futuro politico, e se per esempio gli sia stata offerta una candidatura a livello nazionale, né è stato deciso il suo ruolo in queste regionali, sia durante la campagna elettorale sia dopo la più che probabile vittoria della destra (se per esempio gli verrà offerto di fare l’assessore in regione).