A Londra la polizia ha smantellato una banda sospettata di aver spedito illegalmente in Cina fino a 40mila telefoni rubati

La polizia di Londra ha arrestato 18 persone sospettate di far parte di una banda accusata di aver rubato fino a 40mila telefoni per spedirli illegalmente in Cina. L’operazione è durata circa due settimane e si è conclusa a inizio ottobre. Oltre agli arresti sono state perquisite 28 proprietà e sono stati trovati circa 2mila telefoni rubati. In un comunicato la polizia l’ha descritta come la «più grande operazione contro il furto dei telefoni nel Regno Unito».
L’indagine era partita a dicembre del 2024, quando la vittima di un furto di telefono aveva rintracciato il proprio iPhone in un magazzino dell’aeroporto di Londra Heathrow. Nel magazzino è stata poi trovata una scatola che ne conteneva centinaia. Il 23 settembre sono stati arrestati due uomini accusati di gestire il traffico di telefoni rubati. Nelle settimane successive un altro uomo è stato arrestato con le stesse accuse, mentre altre 15 persone, per la maggior parte donne, sono state arrestate perché sospettate dei furti.
In Cina c’è un’alta domanda di telefoni stranieri (soprattutto di iPhone) perché permettono di aggirare la censura governativa su internet. Questo ha reso il traffico di telefoni verso la Cina molto redditizio. L’ispettore a capo dell’operazione ha detto che i ladri venivano pagati fino a 300 sterline (345 euro) per ogni telefono rubato, e i dispositivi venivano poi rivenduti in Cina con prezzi fino a 5mila dollari (4.300 euro).
Il problema del furto dei telefoni a Londra è peggiorato negli ultimi anni. Dopo un calo nel 2020 e nel 2021 dovuto alla pandemia, nei tre anni successivi i numeri sono tornati ai livelli del 2019 e li hanno persino superati. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha commentato soddisfatto l’operazione e ha ribadito la richiesta ai produttori di telefoni di rendere inutilizzabili quelli rubati.


