L’OMS è preoccupata dalle sigarette elettroniche
Ha stimato che siano usate da oltre 100 milioni di persone tra cui molti minorenni

Per la prima volta l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha incluso una stima sull’utilizzo delle sigarette elettroniche in un rapporto globale sul fumo, indicando che «i numeri sono allarmanti». L’OMS ha stimato che più di 100 milioni di persone in tutto il mondo utilizzino sigarette elettroniche e che 15 milioni di questi siano minorenni con un’età compresa tra i 13 e i 15 anni. Nei paesi dove sono disponibili dati più accurati è stato calcolato che bambini e adolescenti hanno in media nove volte più probabilità degli adulti di svapare.
I 100 milioni sono riferiti alle persone che usano le sigarette elettroniche che scaldano una soluzione anche a base di nicotina contenuta in una piccola ampolla, quindi sono esclusi altri sistemi come quelli che scaldano il tabacco senza bruciarlo. Nel liquido inalato non necessariamente è presente del tabacco, ma da tempo si studia come l’impiego delle sigarette elettroniche possa essere una via di accesso al tabagismo in generale, o comunque al consumo di nicotina. Il rapporto dice che i fumatori di tabacco sono 1,2 miliardi.
Etienne Krug, direttrice di uno dei dipartimenti dell’OMS che si occupano di prevenzione, ha commentato i dati dicendo che: «Le sigarette elettroniche stanno alimentando una nuova ondata di dipendenza dalla nicotina. Sono pubblicizzate come un sistema per ridurre i danni, ma in realtà rendono dipendenti dalla nicotina i ragazzi prima del tempo e mettono a rischio decenni di progressi» per ridurre il tabagismo.
Secondo il rapporto dell’OMS molti paesi non hanno ancora adottato leggi per regolamentare l’impiego delle sigarette elettroniche, specialmente con l’obiettivo di ridurre il loro utilizzo da parte dei minorenni. Alla fine del 2024, più di 60 paesi non avevano ancora regole specifiche e in 74 paesi non c’erano leggi sull’età minima per usare le sigarette elettroniche. In Italia le sigarette elettroniche sono vietate ai minorenni sia per l’acquisto sia per l’utilizzo, ma i divieti non vengono sempre rispettati. Questi dispositivi hanno del resto un buon successo tra i giovani, come segnalava un rapporto dell’ISTAT del 2023.
Da tempo si discute sull’utilità delle sigarette elettroniche per ridurre i rischi che le sigarette normali comportano per la salute, considerato che una parte importante delle sostanze cancerogene inalate si produce quando viene bruciato il tabacco. La nicotina può però portare a dipendenza e questo spiega la diffusione e il successo delle soluzioni che la contengono per quel tipo di dispositivi.
Tra le analisi più citate sull’argomento c’è la revisione che fu pubblicata alla fine del 2022 dall’associazione internazionale senza scopo di lucro Cochrane, che effettua studi molto approfonditi sui temi sanitari. L’analisi aveva riguardato la comparazione di 78 studi che avevano coinvolto complessivamente oltre 22mila persone e aveva portato a rilevare solo effetti nel breve-medio periodo legati all’utilizzo delle sigarette elettroniche. Le principali conseguenze riguardano irritazioni alla gola e alla bocca, mal di testa, tosse e nausea, che sembrano però diminuire con il tempo. Altri effetti non sono stati segnalati semplicemente perché l’impiego delle sigarette elettroniche è un fenomeno relativamente recente: saranno necessari anni per avere elementi più concreti.
Dal rapporto di Cochrane era invece emerso che le sigarette elettroniche possono aiutare le persone a smettere di fumare meglio di quanto facciano le tradizionali terapie, che di solito si basano sull’impiego di prodotti sostitutivi per assumere nicotina, come cerotti e gomme da masticare. Secondo gli esperti dell’organizzazione gli indizi trovati nella letteratura scientifica sono solidi, anche se non è ancora chiaro se ci sia una particolare differenza tra sigarette elettroniche con e senza nicotina nell’aiutare a smettere di fumare.



