L’azienda di birra giapponese Asahi, ferma da giorni per un attacco informatico, ha ripreso parzialmente la produzione

L’azienda giapponese Asahi, famosa soprattutto per la sua birra, ha ripreso la produzione in sei dei suoi trenta stabilimenti nel paese: la produzione era stata sospesa lunedì 29 settembre a causa di un attacco informatico che aveva compromesso il sistema per gli ordini e le consegne, oltre alle attività di call center e di servizio clienti. L’azienda aveva detto di aver chiuso la maggior parte dei suoi stabilimenti, senza precisare quanti. Il 6 ottobre un portavoce ha detto che Asahi sta ancora cercando di individuare le cause dell’attacco e di calcolare una stima precisa del suo impatto.
L’Asahi Super Dry è la birra più popolare in Giappone, e l’attacco aveva creato preoccupazione sulle scorte disponibili nei supermercati, nei negozi e negli izakaya, i tipici bar giapponesi dove bere e mangiare qualcosa. Oltre alla birra, Asahi produce bibite in bottiglia, il whisky Nikka e alcuni prodotti alimentari; in Europa è inoltre proprietaria di Peroni Nastro Azzurro, la cui produzione però non ha risentito dell’attacco informatico.
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