A Madonna di Campiglio sarà introdotto un “numero chiuso” sulle piste da sci

Nelle settimane di Capodanno e Carnevale sarà permessa la presenza di un massimo di 14mila-15mila persone

Le piste da sci a Folgarida, collegate a quelle di Madonna di Campiglio (Getty Images)
Le piste da sci a Folgarida, collegate a quelle di Madonna di Campiglio (Getty Images)
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La società che gestisce gli impianti di risalita di Madonna di Campiglio, la popolare meta turistica invernale in Trentino, ha detto che limiterà a 14mila o 15mila (non viene specificato esattamente) il numero massimo di persone presenti sulle piste nelle settimane di maggiore affluenza, ossia quelle di Capodanno (28 dicembre – 5 gennaio) e Carnevale (15-22 febbraio). Secondo gli organizzatori questo permetterà di migliorare la qualità dell’esperienza.

Bruno Felicetti, il direttore generale delle Funivie di Madonna di Campiglio, ha detto al Corriere della Sera che il limite degli accessi, chiamato “numero ideale” nella comunicazione dell’azienda, non prevede aumenti di prezzo. Chi vorrà assicurarsi l’accesso dovrà prenotare in anticipo, cosa che peraltro comporta anche una riduzione del costo del pass per accedere alle piste. Per ridurre ulteriormente l’affollamento è previsto anche un anticipo dell’orario di apertura delle piste, attorno all’alba.

Il comprensorio di Madonna di Campiglio è da decenni una delle mete più apprezzate in Italia per lo sci e gli sport invernali: include 60 impianti di risalita e 155 chilometri di piste. Oltre agli sciatori, sta crescendo molto anche il numero di persone che vanno in montagna principalmente per l’après-ski, ossia gli aperitivi e le feste sulle piste.

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Negli ultimi anni varie località turistiche italiane hanno introdotto limitazioni al numero di visitatori. Dalla scorsa estate per esempio c’è il “numero chiuso” con prenotazione obbligatoria per gli accessi giornalieri delle macchine alle Tre Cime di Lavaredo, al confine fra la provincia di Bolzano e il Veneto, e sempre in provincia di Bolzano si sta valutando se introdurre dall’anno prossimo una tassa di soggiorno per i cani dei turisti.

L’iniziativa più nota è probabilmente quella del comune di Venezia, che dall’aprile del 2024 ha introdotto un biglietto a pagamento per entrare nel centro storico. È stata una misura parecchio discussa, che ha garantito nuove entrate alle casse comunali ma finora non ha raggiunto il suo obiettivo principale: limitare il turismo e rendere la città più piacevole sia per i turisti che per i residenti.

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