26 cittadini italiani arrestati da Israele sulla Global Sumud Flotilla sono tornati in Italia

Tra sabato sera e domenica notte sono arrivati in Italia, dopo uno scalo a Istanbul, 26 cittadini italiani che erano stati arrestati da Israele a bordo della Global Sumud Flotilla, ed erano poi stati espulsi: 18 sono arrivati a Roma e otto a Milano. Le persone italiane arrestate erano più di 40: venerdì erano già tornati in Italia quattro parlamentari, mentre altre 15 hanno rifiutato l’espulsione volontaria e sono ancora in Israele. La loro detenzione dovrà essere convalidata da un giudice che poi ne ordinerà l’espulsione.
Fra le persone tornate in Italia c’è Paolo Romano, consigliere regionale in Lombardia per il Partito Democratico, che ha descritto le condizioni di detenzione degli attivisti dicendo che erano stati costretti a stare in ginocchio e che venivano insultati e picchiati. Gli avvocati degli attivisti italiani hanno detto inoltre che questi sono rimasti per ore senza acqua e senza cibo. Anche gli altri partecipanti alla missione stanno subendo abusi simili: fra gli altri l’attivista svedese Greta Thunberg, che secondo un funzionario svedese che l’ha visitata dorme in una cella infestata da cimici dei letti e ha accesso insufficiente a cibo e acqua. Secondo alcuni suoi compagni di prigionia sarebbe anche stata costretta a baciare o a tenere in mano delle bandiere israeliane mentre veniva fotografata.
Gli attivisti arrestati sono detenuti in una prigione nel sud di Israele, nel deserto del Negev, usata principalmente per detenuti palestinesi sospettati di far parte di Hamas. Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, l’estremista Itamar Ben-Gvir, ha pubblicato sui social un video in cui descrive gli attivisti come «sostenitori del terrorismo» e dice che dovrebbero essere trattati come tali.


