Milorad Dodik, presidente dell’entità serba della Bosnia Erzegovina rimosso per una condanna, non si è ricandidato

Il leader serbo bosniaco Milorad Dodik ha rinunciato a ricandidarsi alle elezioni anticipate per il presidente della Republika Srpska, incarico da cui ad agosto la Commissione elettorale centrale della Bosnia Erzegovina lo aveva rimosso per via di una condanna. La Republika Srpska è una delle due entità in cui è divisa la Bosnia Erzegovina, ed è abitata a larga maggioranza da serbi bosniaci. La decisione di Dodik non era scontata perché finora aveva rifiutato la rimozione e aveva contestato la legittimità delle elezioni. Il suo partito, l’Alleanza dei Socialdemocratici Indipendenti (SNSD), candiderà Siniša Karan, un ministro del governo decaduto di Dodik e un suo stretto collaboratore.
Le elezioni sono il 23 novembre e lunedì è scaduto il termine per la registrazione dei candidati (in tutto sette, di cui due indipendenti). Il principale rivale di Karan sarà Branko Blanusa, un professore universitario che si presenta col Partito Democratico Serbo (SDS), il principale dell’opposizione. Il sito Balkan Insight ha scritto che, scegliendo un successore, Dodik ha di fatto riconosciuto la sentenza d’appello che lo ha condannato a un anno di carcere e gli ha vietato di fare attività politica per sei anni, quindi fino al 2031. Dodik è un politico nazionalista e filorusso e il suo partito guida la Republika Srpska dal 2006, di cui ha più volte minacciato la secessione.
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