L’attivista JoAnne Chesimard, ex membro del gruppo radicale Black Liberation Army e madrina del rapper Tupac, è morta a 78 anni

(Frank Hurley/NY Daily News Archive/ Getty Images)
(Frank Hurley/NY Daily News Archive/ Getty Images)

L’attivista JoAnne Chesimard (nota anche come Assata Shakur), ex militante del gruppo marxista e nazionalista nero Black Liberation Army (BLA) e madrina del celebre rapper statunitense Tupac Shakur, è morta a 78 anni. Chesimard è morta il 25 settembre ma la notizia è stata divulgata venerdì dal ministero degli Esteri di Cuba, paese in cui aveva trovato asilo politico nel 1984, dopo l’evasione da un carcere negli Stati Uniti.

Nel 1973 Chesimard fu coinvolta in uno scontro con la polizia nel New Jersey durante il quale fu ucciso un agente, Werner Foerster. Nel 1977 fu condannata all’ergastolo per quell’omicidio e per diverse rapine a mano armata. Due anni dopo, grazie ad alcuni complici del BLA, riuscì a fuggire dal carcere in cui era detenuta, e dopo cinque anni di latitanza raggiunse Cuba, dove visse grazie ai finanziamenti del governo. Chesimard si era sempre dichiarata innocente.

Prima di unirsi al BLA, Chesimard aveva militato nell’organizzazione politica afroamericana delle Pantere Nere. In quegli ambienti conobbe Afeni Shakur, madre di Tupac, con cui instaurò un rapporto di profonda amicizia e militanza.

Chesimard rimase per decenni nella lista dei ricercati dell’FBI, che nel 2013 offrì una taglia da due milioni di dollari per la sua cattura. Parallelamente, numerose campagne internazionali promosse da attivisti, intellettuali e movimenti per i diritti civili denunciarono la condanna come frutto di persecuzione politica.

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