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  • Mercoledì 24 settembre 2025

Un altro miliardario della tecnologia amico di Trump

Meno noto degli altri a livello internazionale, Larry Ellison compete in ricchezza con Elon Musk ed è stato citato nel caso TikTok

Larry Ellison nel 2017 (Clive Mason/Getty Images)
Larry Ellison nel 2017 (Clive Mason/Getty Images)
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L’imprenditore statunitense Larry Ellison ha 81 anni e non è mai stato così ricco, importante e famoso come in questo momento. Poche settimane fa è diventato, seppur per qualche ora, l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio personale di 383 miliardi di dollari che superava quello dell’amico Elon Musk. Quest’estate, grazie anche ai suoi legami con il presidente statunitense Donald Trump, suo figlio David ha preso il controllo della rete televisiva CBS.

Di Ellison si è parlato anche in questi giorni dopo che lo stesso Trump ha detto che l’azienda cinese ByteDance venderà TikTok negli Stati Uniti a un consorzio di imprenditori statunitensi, tra cui proprio Ellison.

Ellison è una vecchia conoscenza della Silicon Valley e del capitalismo statunitense in generale. Nel 1977 fu tra i fondatori di Oracle, azienda sviluppatrice di software per la gestione di database e di tecnologie per il cloud di cui è capo ancora oggi. Pur essendo meno appariscente di Google o Apple, Oracle è da tempo una delle aziende più importanti del settore e in questi anni sta beneficiando degli enormi investimenti sulle intelligenze artificiali, in particolare quelli per i data center.

Il recente sorpasso di Ellison su Musk è stato dovuto proprio al rialzo del titolo di Oracle in borsa dopo i suoi ottimi risultati nell’ultimo trimestre e l’annuncio di un accordo con OpenAI da 300 miliardi di dollari per servizi di cloud.

Per molti versi, Larry Ellison non è un tipico CEO del settore tecnologico. Ha avuto da sempre una vita privata molto discussa, tanto da essere definito da Vanity Fair «il playboy più noto della Silicon Valley» nel 1997. Si è sposato sei volte e i gossip continuano visto che la sua attuale moglie è più giovane di lui di 47 anni. Dal 2003 è inoltre presidente dell’Oracle Team USA, un team di vela che ha vinto due volte l’America’s Cup, la più importante competizione del settore.

Larry Ellison e la moglie Nikita Kahn nel 2017 (JB Lacroix/WireImage)

A favorire la sua ascesa negli ultimi anni è stato anche il successo di TikTok, in particolare i vari tentativi da parte di Trump di chiudere il social network o costringerlo a farsi comprare da un’azienda statunitense. Già nel 2020, durante la prima amministrazione di Trump, Oracle era stata indicata tra i probabili acquirenti di TikTok, prima che l’affare saltasse.

Recentemente l’influenza di Ellison è cresciuta inoltre grazie a un’operazione compiuta da suo figlio David, che quest’estate ha concluso la fusione tra la sua società di produzione Skydance Media e Paramount Global, gruppo che comprende, tra gli altri, le reti televisive CBS, MTV e Comedy Central. La fusione è stata approvata dalla Federal Communications Commission, l’ente federale per le telecomunicazioni oggi guidato da Brendan Carr, apertamente schierato con Trump.

Larry Ellison e il figlio David Ellison nel 2013 (Eric Charbonneau/Getty Images for The Hollywood Reporter)

Alcuni giornali e membri dell’opposizione, tra cui il senatore democratico Richard Blumenthal, hanno notato come l’approvazione della FCC sia arrivata solo dopo che CBS aveva deciso di pagare Trump 16 milioni di dollari per chiudere un contenzioso da 20 miliardi di dollari, in cui Trump accusava CBS di aver violato le regole mandando in onda in piena campagna elettorale un servizio su Kamala Harris, candidata Democratica. Grazie al via libera della FCC, David Ellison ha potuto acquisire Paramount dopo aver raccolto circa otto miliardi e mezzo di dollari, perlopiù da suo padre.

Secondo il New York Times, David Ellison starebbe già raccogliendo nuovi fondi per acquisire anche il gruppo Warner Bros. Discovery, che comprende tra gli altri la CNN, la principale emittente statunitense di news via cavo. Se ciò dovesse avvenire, ed è probabile che la FCC non abbia motivi per impedirlo, la famiglia Ellison arriverebbe a controllare CNN, CBS e svariate reti televisive, oltre che una parte di TikTok.

Nonostante la sua attuale vicinanza a Trump, per molto tempo Ellison non ha avuto una posizione politica così netta. In passato si era definito un centrista e si era espresso a favore di Bill Clinton, presidente Democratico: di lui, disse ai tempi che si sarebbe dovuto modificare la Costituzione per consentirgli di fare un terzo mandato. Nel corso degli ultimi vent’anni si è però spostato più a destra, anche dopo aver conosciuto Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele, di cui è amico. Ellison è stato critico nei confronti di Barack Obama, che accusava di avere un atteggiamento ostile nei confronti di Israele.

A partire dal 2014 cominciò ad appoggiare candidati più conservatori, come il senatore Repubblicano Rand Paul e Marco Rubio. Nel 2022 il Washington Post raccontò che Ellison fu tra i partecipanti a una videoconferenza avvenuta nel novembre del 2020, subito dopo le elezioni vinte da Joe Biden contro Trump, nel corso della quale si discusse di come contestare i risultati elettorali.

Nonostante i suoi legami con l’amministrazione statunitense, da tempo Ellison passa buona parte del suo tempo nel Regno Unito. Qui ha fondato l’Ellison Institute of Technology, un istituto di ricerca che ha fatto un importante accordo con l’Università di Oxford per la creazione di un nuovo campus. Ellison ha detto che il polo avrà l’obiettivo di «risolvere alcuni dei problemi più complessi e duraturi dell’umanità», come il cambiamento climatico, la produzione di vaccini e la creazione di colture più resistenti.

L’Ellison Institute of Technology è parte di una promessa fatta da Ellison nel 2010, quando accettò la proposta di Bill Gates, che chiedeva a molti miliardari di impegnarsi a usare almeno la metà del loro patrimonio per attività filantropiche. Il progetto non sembra comunque essere una vera opera di beneficenza, visto che mira a sviluppare aziende “spin-off”, in grado di imporsi in settori come quello energetico o agroalimentare. Recentemente il quotidiano conservatore britannico Telegraph ha criticato questi investimenti, sostenendo che Ellison sta provando a «comprarsi Oxford per trasformarla nella nuova Silicon Valley».