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  • Mercoledì 24 settembre 2025

Il grande 1963 di Claudia Cardinale

Fu tra le altre cose l'anno di “Il Gattopardo” e “8½”, che girò contemporaneamente

Luchino Visconti e Claudia Cardinale nel 1963 (Archivio/A3/Contrasto)
Luchino Visconti e Claudia Cardinale nel 1963 (Archivio/A3/Contrasto)
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Nell’estate del 1962 Claudia Cardinale aveva 24 anni ed era impegnata contemporaneamente sul set di due grandi film. di Federico Fellini, che avrebbe vinto l’Oscar come miglior film straniero, e Il Gattopardo di Luchino Visconti, che avrebbe vinto la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Fellini e Visconti erano due dei registi italiani più riconosciuti dell’epoca, e notoriamente non si sopportavano troppo. Quelli sarebbero diventati i film più importanti della loro carriera, e avrebbero fatto svoltare anche quella di Cardinale, morta martedì a 87 anni.

Nel Gattopardo Cardinale interpretava Angelica, la figlia del sindaco che fa innamorare e sposa il nobile Tancredi. In invece aveva un ruolo secondario e diverso, più onirico e misterioso. Fellini la scelse per incarnare un ideale di bellezza femminile etereo e inaccessibile: Claudia, una sorta di musa del regista protagonista del film, interpretato da Marcello Mastroianni. Questo fu anche il primo film in cui Cardinale non venne doppiata, per volere di Fellini: la sua voce era roca e inconfondibile, e pochi mesi dopo divenne ancora più centrale in un altro film dove era invece la protagonista, La ragazza di Bube di Luigi Comencini, che uscì sempre nel 1963.

Claudia Cardinale e Luchino Visconti nel 1963 (Archivio/A3/Contrasto)

Le riprese del Gattopardo iniziarono il 9 maggio, quelle di  il 14, ed entrambe finirono a ottobre. Ai tempi Visconti e Fellini non avevano un bel rapporto e non si parlavano da anni. Nell’estate del 1962 quindi Cardinale faceva su e giù tra Palermo e Roma. Né Visconti né Fellini volevano che usasse una parrucca ma nel Gattopardo il personaggio di Angelica doveva avere i capelli scurissimi, mentre il personaggio di Claudia li aveva castano chiaro, e così glieli scurivano e schiarivano ogni volta prima delle riprese.

I due set tra cui Cardinale dovette dividersi erano completamente diversi: da un lato un film in costume, a colori e ambientato nella Sicilia del 1800, dove nulla veniva lasciato al caso; dall’altro un film introspettivo e concettuale, in bianco e nero, ambientato a Roma e dintorni. Il set di Fellini fu descritto come un ambiente molto più caotico e creativo, che dava spazio all’improvvisazione e in cui la sceneggiatura era chiara solo al regista.

Claudia Cardinale e Federico Fellini (mptvimages/contrasto)

Nel libro La bella confusione Francesco Piccolo racconta che una volta, prima che Cardinale partisse per Roma per raggiungere Fellini sul set di , Visconti le disse: «fammi questo regalo, quando stai girando fai finta di confonderti e chiamalo Luchino, poi ti correggi». Lo disse come battuta ma Cardinale non escluse che facesse sul serio.

Con Visconti Cardinale aveva già fatto un piccolo ruolo in Rocco e i suoi fratelli: c’era un legame di amicizia e fecero altri film insieme (Vaghe stelle dell’Orsa…, Gruppo di famiglia in un interno). Il Gattopardo fu il film più importante della sua carriera. In una recente intervista al Corriere disse di Visconti che lavorarci insieme fu «un enorme piacere. Una lezione non solo di cinema, ma anche di vita». Di Fellini, con cui poi non lavorò più, disse che fu «molto diverso. Divertente. Stimolante. Mi sentivo libera», e che poter finalmente recitare con la propria voce fu «un vero regalo che Fellini mi fece».

Ma il 1963 fu un anno formidabile per Cardinale anche perché diventò popolarissima negli Stati Uniti. Recitò infatti nella Pantera Rosa. Diretto da Blake Edwards, raccontava la storia di Jacques Clouseau (interpretato dall’attore e cantante britannico Peter Sellers), un goffo ispettore della polizia francese che si mette sulle tracce del ladro di gioielli Sir Charles Lytton (David Niven) per impedirgli di impossessarsi di un prezioso diamante di proprietà della principessa Dala (Cardinale), chiamato per l’appunto “pantera rosa”. Inizialmente la critica non lo accolse troppo favorevolmente, ma fu apprezzatissimo dal pubblico. Diventò una delle commedie più amate degli anni Sessanta, con una parte di sassofono piuttosto memorabile. Cardinale ed Edwars sarebbero tornati a lavorare insieme in altri due film della serie, Sulle orme della Pantera Rosa (1982) e Il figlio della Pantera Rosa (1993).

– Leggi anche: Il naufragio che Claudia Cardinale affrontò durante le riprese del “Gattopardo”