La Corte penale internazionale ha incriminato l’ex presidente filippino Rodrigo Duterte per crimini contro l’umanità

La Corte penale internazionale (ICC) ha incriminato l’ex presidente filippino Rodrigo Duterte per crimini contro l’umanità. È accusato di essere responsabile di decine di omicidi commessi da suoi sottoposti tra il 2011 e il 2019, quando Duterte mise in atto politiche molto dure contro la diffusione delle droghe nelle quali furono uccise migliaia di persone. Duterte era stato arrestato lo scorso marzo a Manila, nelle Filippine, e da allora si trova in detenzione preventiva all’Aia, nei Paesi Bassi, dove ha sede la Corte. Ora che le accuse sono state formalizzate, inizierà il processo.
Duterte, che ha 80 anni, è stato sindaco di Davao per più mandati tra il 1988 e il 2016 e poi presidente delle Filippine dal 2016 al 2022. Poco dopo essere stato eletto a Davao, la città più importante del sud del paese, creò milizie civili composte sia da poliziotti che da privati cittadini incaricate di uccidere persone sospettate di spaccio o tossicodipendenza e chiunque venisse considerato un pericolo per l’ordine pubblico. Portò avanti queste politiche, su scala più ampia, quando fu eletto presidente.
L’arresto di Duterte era stato piuttosto eccezionale: è il primo leader non africano a essere arrestato su mandato della Corte, il principale tribunale internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità, istituito nel 2002, ed è l’unico a essere attualmente in detenzione all’Aia ad aver commesso i crimini di cui è accusato dopo essere stato democraticamente eletto. L’arresto era stato reso possibile dall’attuale presidente, Ferdinand Marcos Jr., figlio dell’ex dittatore Ferdinand E. Marcos, che è coinvolto in uno scontro politico durissimo con la figlia di Duterte e vicepresidente del paese, Sara Duterte.
Rodrigo Duterte è ancora molto popolare nelle Filippine: prima di essere arrestato si era ricandidato a sindaco di Davao e a maggio è stato rieletto, nonostante fosse già detenuto all’Aia. Al momento l’incarico è ricoperto da suo figlio Sebastian Duterte, che era sindaco uscente e si era candidato a vicesindaco insieme al padre.
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