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  • Lunedì 22 settembre 2025

Gli scontri fra polizia e manifestanti filopalestinesi alla Stazione Centrale di Milano

Un pezzo del corteo ha provato a entrare, la polizia glielo ha impedito bloccando gli accessi: poi gli scontri si sono spostati in strada

(REUTERS/Claudia Greco)
(REUTERS/Claudia Greco)
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Lunedì pomeriggio c’è stata una situazione di grande confusione nella Stazione Centrale di Milano, la principale stazione ferroviaria della città. Alcune centinaia di partecipanti al corteo pro Palestina avvenuto stamattina a Milano – fino a quel momento pacifico, come in molte altre città italiane – hanno cercato di entrare con la forza all’interno della stazione; un gruppo di poliziotti glielo ha impedito, e fra i due gruppi ci sono stati diversi scontri. Intanto non si è potuto entrare né uscire dalla stazione, che peraltro era piena di gente per via dello sciopero nazionale indetto a sostegno dei cortei pro Palestina.

Nel corso del pomeriggio la polizia ha fatto allontanare i manifestanti e riaperto la stazione. Gli scontri si sono spostati poi in via Vittor Pisani, cioè il vialone che collega l’ingresso della stazione a piazza della Repubblica: la polizia ha lanciato lacrimogeni per disperdere i manifestanti, e i manifestanti hanno lanciato vari tipi di oggetti contro la polizia, come fumogeni, bidoni della spazzatura, bottiglie, vasi di piante presenti lungo il viale. Una decina di manifestanti è stata fermata dalla polizia, secondo quanto riferito da Ansa e dal Corriere della Sera.

Gli scontri più gravi erano avvenuti nelle grande galleria antistante alla stazione, in cui ci sono chioschi e negozi. Lì i manifestanti si erano scontrati con alcuni agenti di polizia in tenuta antisommossa che avevano bloccato tutti i punti di accesso all’edificio. Nel tentativo di entrare – e presumibilmente occupare i binari e bloccare la circolazione dei treni – i manifestanti hanno rotto i vetri dei portoni di accesso, oltre alle vetrine di alcuni negozi.

Durante gli scontri l’interno della stazione era pieno di persone, perché molti treni sono stati cancellati o sono in ritardo per via dello sciopero nazionale indetto a sostegno delle manifestazioni pro Palestina. Per chi si trovava bloccato dentro è stato molto difficile avere informazioni su quello che stava succedendo. Nel bloccare gli accessi la polizia aveva fatto spostare tutte le persone in attesa dei treni nella zona dei binari, separata dal resto della stazione da una fila di tornelli, parlando genericamente di «motivi di pubblica sicurezza». Tutti i negozi al piano terra sono stati chiusi.

Gli scontri alla Stazione Centrale di Milano hanno suscitato molte polemiche e sono stati condannati da diversi membri del governo e dell’opposizione. Anche il sindaco Beppe Sala ha criticato l’episodio di oggi, aggiungendo che «certamente non aiuta la causa di Gaza».

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