Il nuovo partito di Jeremy Corbyn ha già rischiato di dividersi
Un nuovo litigio con la co-leader ha danneggiato la credibilità dell'operazione politica alla sinistra dei Laburisti britannici

A luglio l’ex leader dei Laburisti britannici Jeremy Corbyn aveva annunciato la formazione di un nuovo partito di sinistra. Il partito non esiste ancora, perché è in piena fase costituente, ma ha già rischiato di sciogliersi. In questi giorni Corbyn ha litigato con l’altra principale ispiratrice del partito, la deputata Zarah Sultana, che gli ha rivolto accuse pesanti. Ora la crisi sembra rientrata, dopo che si erano minacciati a vicenda di portare la questione in tribunale: hanno rinunciato in nome dell’«unità».
Lo scontro pubblico tra Sultana e Corbyn, così come la loro comunicazione caotica, ha fatto fare una figuraccia al partito e ha fatto dubitare della credibilità dell’operazione politica.
Non è la prima volta che le divergenze tra i due leader diventano di dominio pubblico. È stato così fin dall’inizio: per mesi Sultana, che è una deputata uscita dai Laburisti, aveva spinto per affrettare la nascita del partito e a luglio l’aveva comunicata prima di Corbyn, prendendolo di sorpresa.

Zarah Sultana durante un evento di Your Party, a Londra il 12 settembre (Alishia Abodunde/Getty Images)
I due non sono d’accordo neppure sul nome: quello provvisorio piace a Corbyn ed è Your Party, “il tuo partito”. Sultana ne preferirebbe uno con dentro la parola “Sinistra”. Quello ufficiale verrà scelto dal primo congresso, se ci sarà. I dirigenti hanno detto che al sito web di Your Party finora si sono iscritte 750mila persone: sono molte, ma non è affatto detto che diventeranno tutte tesserate.
L’ultimo litigio, che si è sviluppato tra giovedì scorso e il fine settimana, ha riguardato proprio il tesseramento ed è stato causato da un’iniziativa di Sultana che non era stata concordata con Corbyn. Giovedì mattina agli iscritti al sito è arrivata un’email che li invitava a diventare pienamente membri del partito, versando una quota annuale tra le 5 e le 55 sterline (rispettivamente poco meno di 6 euro e 63 euro).
Il post con cui Corbyn ha smentito la raccolta fondi mentre era già in corso
Nel frattempo Sultana ha molto pubblicizzato il tesseramento sui social, scrivendo che avevano già aderito 20mila persone. Nel primo pomeriggio, però, agli iscritti al sito è arrivata un’altra email, firmata da Corbyn, che sconfessava tutto. Il messaggio spiegava che la raccolta fondi non era autorizzata e diceva ai membri di cancellare i pagamenti. Il portale per la raccolta fondi è ancora online, ma non funziona più.
Fin qui il caso poteva forse restare interno al partito. Corbyn, però, ha condiviso su X il messaggio mandato via email. È stato subito notato che era firmato da tutti i deputati di Your Party – cinque incluso Corbyn – tranne Sultana. Lei stessa ha risposto poco dopo con un altro post su X in cui ha denunciato di essere stata «completamente esclusa» dalla leadership del partito, definita «un club sessista per soli uomini».

Jeremy Corbyn a una manifestazione per la Palestina dello scorso luglio a Londra. Il cartello dietro di lui dice «la situazione va così di merda che non so più cosa scrivere» (Lab Mo/SOPA Images via ZUMA Press Wire)
Venerdì Sultana ha detto di essersi rivolta ad avvocati specializzati in casi di diffamazione, sostenendo di essere stata vittima di «dichiarazioni false e diffamatorie». Anche Corbyn allora ha detto di avere cercato consulenze legali.
Nei giorni successivi, come detto, hanno cambiato idea, anche per lo sconcerto con cui i sostenitori di Your Party hanno accolto il litigio pubblico, peraltro in un momento storico in cui la destra radicale di Nigel Farage è stabilmente prima nei sondaggi e una manifestazione contro l’immigrazione organizzata dal neofascista noto come Tommy Robinson è riuscita a portare in piazza più di centomila persone a Londra.
I media britannici hanno attribuito lo scontro alle due fazioni del nuovo partito. Quella fedele a Corbyn è più influente perché ne fanno parte gli altri deputati, che nell’organizzazione provvisoria coincidono in pratica col direttivo. Sultana si sente in minoranza e aveva già mostrato insofferenza per questa situazione.
Quest’estate Corbyn e Sultana avevano fatto una specie di accordo per dividersi i poteri, cosa che spiega come sia stato possibile che una co-leader abbia potuto far partire una campagna di tesseramento e raccolta fondi all’insaputa dell’altro. Il gruppo di Corbyn aveva ricevuto gli indirizzi email degli iscritti al sito, mentre quello di Sultana era stato incaricato della gestione economica.
Nonostante i pasticci, ci sarebbe uno spazio politico in cui Your Party potrebbe sottrarre consensi ai Laburisti del primo ministro Keir Starmer, specie in un momento di crescente mobilità dell’elettorato all’interno dei blocchi tradizionali destra-sinistra: e cioè in cui più elettori ed elettrici deluse dai Laburisti guardano ai Liberal-democratici, ai Verdi e potenzialmente a Corbyn, che resta un leader riconoscibile. Non a caso le fonti tra i Laburisti di siti e giornali hanno espresso euforia per i problemi del partito che vorrebbe fargli concorrenza.
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