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  • Sabato 20 settembre 2025

Negli Stati Uniti impiegare lavoratori stranieri specializzati sarà più costoso

Trump ha introdotto una tassa di 100mila dollari per i loro visti: colpirà molte aziende tecnologiche e università

Trump firma l'ordine esecutivo che crea la «carta oro», il 19 settembre
Trump firma l'ordine esecutivo che crea la «carta oro», il 19 settembre (AP Photo/Alex Brandon)
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Il presidente statunitense Donald Trump ha introdotto una tassa annuale di 100mila dollari per i visti di tipo H-1B, quelli che permettono a lavoratori altamente specializzati di vivere e lavorare negli Stati Uniti. Trump, che ha posizioni molto restrittive sull’immigrazione, ha giustificato la decisione dicendo che questo tipo di visto sarebbe stato usato per sostituire lavoratori americani con persone straniere, con qualifiche e salari minori. Secondo Trump questo dovrebbe rendere più vantaggioso per le aziende impiegare lavoratori statunitensi.

Il governo ha spiegato che il pagamento della tassa potrebbe durare fino a un massimo di sei anni (anche se il prossimo presidente potrebbe decidere di eliminarla). Circa mezzo milione di persone lavora negli Stati Uniti usando visti di questo tipo, per lo più provenienti dall’India. La tassa verrebbe pagata dal datore di lavoro. Il costo di questi visti finora dipendeva dalla dimensione dell’azienda, ma raramente era superiore ai 5mila dollari.

L’introduzione della tassa avrà un impatto negativo per le università, che spesso ricorrono ai visti H-1B per assumere docenti e ricercatori stranieri, e per le aziende tecnologiche, che li utilizzano per impiegare lavoratori altamente qualificati dall’estero. Diverse importanti aziende tecnologiche statunitensi, come Google e Meta, si sono avvicinate a Trump da quando è diventato presidente, e da quando Trump ha annunciato la nuova tassa sui visti da parte loro non ci sono state grandi reazioni negative.

Trump ha anche firmato un ordine esecutivo che crea la possibilità per le persone straniere di ottenere un permesso di residenza pagando 1 milione di dollari, un tipo di visto che Trump ha chiamato «gold card» («carta oro»). Le persone che faranno domanda per questo tipo di visto dovranno pagare 1 milione di dollari come prova di essere abbastanza ricche da poter vivere negli Stati Uniti: le loro richieste dovranno comunque superare i controlli di sicurezza da parte del dipartimento per la Sicurezza nazionale.

L’ordine prevede anche la possibilità per le aziende di ottenere una «carta oro aziendale» pagando 2 milioni di dollari, per fare da garante per i loro dipendenti che hanno bisogno del visto. Un programma separato, ma non ancora operativo, creerà anche una «carta platino» che permetterà, pagando 5 milioni di dollari, di risiedere negli Stati Uniti per 270 giorni all’anno senza pagare tasse sui redditi provenienti dall’estero.

Secondo alcuni esperti è molto probabile che ci saranno ricorsi contro queste misure, dal momento che la legge prevede che solo il Congresso (il parlamento degli Stati Uniti) possa creare nuovi programmi per i visti, o modificare i costi di quelli già esistenti. Altri hanno criticato la creazione di una «carta oro» sostenendo che verrà utilizzata soprattutto da cittadini ricchi di paesi come la Russia, la Cina o l’Arabia Saudita, creando potenziali problemi per la sicurezza.