Per Paolo Gentiloni le opposizioni non sono pronte a essere un’alternativa di governo
L'ex presidente del Consiglio ne ha parlato durante Talk, a Faenza

Sabato a Faenza l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è stato tra gli ospiti di Talk, le giornate di incontri e giornalismo dal vivo organizzate dal Post. Intervistato da Eugenio Cau ha parlato di politica europea e mondiale, ma anche di politica italiana e del Partito Democratico, di cui è uno degli esponenti più importanti.
Rispondendo a una domanda sulla possibilità che la segretaria del partito Elly Schlein possa diventare in futuro presidente del Consiglio, Gentiloni ha detto che al momento i partiti di opposizione non sono pronti per vincere le elezioni e a diventare «una vera alternativa» all’attuale governo di destra di Giorgia Meloni.
Secondo Gentiloni, che è stato presidente del Consiglio dal 2016 al 2018, e fino allo scorso anno commissario europeo agli Affari economici, il più grande errore che potrebbero fare le opposizioni è «dare per scontato» che ci sarà un’alternanza di governo. Il motivo, secondo Gentiloni, è la mancanza di credibilità dei partiti di opposizione in questo momento. «Le opposizioni hanno da fare moltissimi passi in avanti per guadagnare la credibilità per poter essere un’alternativa», ha detto.
«Se non c’hai una credibilità per poter essere un’alternativa, il rischio è che nonostante tutte le sue divisioni, nonostante i suoi errori, nonostante le sue debolezze, l’attuale governo duri a lungo. E non posso pensare a cosa succederebbe in questo paese se questo governo durasse per dieci anni. Non sto dicendo che arrivano la dittatura e quelli col fez, sto dicendo che una tendenza invasiva all’occupazione di spazi di potere, che già vediamo, prolungata per dieci anni, penso che l’Italia farebbe bene a evitarla. E l’alternanza è sempre positiva. Non siamo ancora pronti come opposizioni per essere una vera alternativa di governo».
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