I fratelli Coen sono finiti fuori sincrono

Dal 2018 le carriere dei due registi si sono separate, rivelando le rispettive inclinazioni ma con risultati scarsi

Joel e Ethan Coen nel 2018 (Vera Anderson/WireImage)
Joel e Ethan Coen nel 2018 (Vera Anderson/WireImage)
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Dopo 34 anni in cui hanno scritto, prodotto e diretto insieme molti film amatissimi e vinto un Oscar con Non è un paese per vecchi, i fratelli Joel ed Ethan Coen hanno cominciato a fare film separatamente. La separazione è avvenuta dopo aver terminato La ballata di Buster Scruggs nel 2018 e non è stata pensata o decisa, non ci sono stati litigi. Per usare le parole dello stesso Ethan Coen, sono «finiti fuori sincrono».

Inizialmente Ethan si è preso una pausa dal lavoro e Joel ha colto l’occasione per realizzare un suo progetto a cui teneva molto, un adattamento del Macbeth di Shakespeare. L’arrivo della pandemia ha complicato i lavori e le vite di entrambi: in quel periodo Ethan ha colto l’opportunità di dirigere un documentario su Jerry Lee Lewis, e ha poi deciso di tornare a fare film di finzione. In generale, quando uno era libero l’altro era occupato e viceversa, e per questo hanno continuato a lavorare separatamente. Non con grandi risultati.

Dal 2018 a oggi Joel Coen ha diretto solo quel Macbeth, con Denzel Washington. Ethan invece ha fatto tre film: il documentario Jerry Lee Lewis: Trouble in Mind, e i film Drive-Away Dolls e Honey Don’t!, che è uscito in questi giorni al cinema in Italia e nel resto del mondo. Quest’ultimo è la storia di un incidente stradale vicino a un paesino della California che innesca una serie di indagini. La protagonista è una detective privata, lesbica, interpretata da Margaret Qualley, e le indagini coinvolgono il reverendo di un culto religioso locale e una poliziotta che rimorchia la protagonista.

Aubrey Plaza, Ethan Coen e Margaret Qualley alla presentazione di Honey Don’t! a Cannes nel 2025 (JB Lacroix/FilmMagic)

Nessuno di questi quattro film è stato accolto con l’entusiasmo dei lavori che avevano fatto insieme. Il Macbeth di Joel è un film in bianco e nero, di grande cura formale, molto centrato sul protagonista Denzel Washington. Non ha avuto grandi campagne per la stagione dei premi, e pur essendo piaciuto alla critica è passato quasi inosservato. Drive-Away Dolls e Honey Don’t! sono due film che Ethan Coen ha descritto come parte di una possibile trilogia su donne lesbiche e crimine: commedie punteggiate da omicidi, sempre con Margaret Qualley nel ruolo della protagonista. Con la critica sono andati uno peggio dell’altro, e non hanno riscosso successo di pubblico.

Su Slate Sam Adams ha riassunto così i problemi delle loro carriere soliste: «Il Macbeth di Joel è un adattamento di Shakespeare dignitoso e istituzionale, a cui manca la malizia che anima i migliori film dei fratelli Coen. […] I film di Ethan sono pieni di quella malizia ma gli manca tutto il resto».

La separazione ha mostrato per la prima volta cosa ognuno dei due fratelli portasse ai film scritti e diretti insieme. Non era una cosa nota perché Joel ed Ethan Coen sono sempre stati difficili da intervistare e non amano parlare di sé e delle proprie opere. Tendono a sviare le domande, rispondono con battute e, interrogati sulle loro scelte artistiche, il più delle volte liquidano il tutto con frasi come «ci sembrava bello» o «ci sembrava divertente».

Non era mai stato possibile intuire le differenze tra i due o i singoli contributi, e per decenni erano stati percepiti come un’entità unica. Dai film fatti separatamente si capisce invece come Ethan sia quello più legato al grottesco, al lato ironico e paradossale delle storie e ai personaggi scemi, mentre Joel quello più innamorato del lato serio e grave; Ethan ha la passione per il noir e le storie criminali, mentre Joel dà alla trama il peso drammaturgico e la serietà di intenti.

Denzel Washington, Frances McDormand e Joel Coen alla presentazione di The Tragedy of Macbeth nel 2021 (Alberto E. Rodriguez/WireImage)

La combinazione di questi due elementi, il molto serio e il molto faceto, è sempre stata la caratteristica distintiva dei loro film. Ne hanno girati di estremamente drammatici come Barton Fink, Sangue facile e Non è un paese per vecchi, e di estremamente comici come Il grande Lebowski, A prova di spia o Prima ti sposo, poi ti rovino. Ma soprattutto ne hanno realizzati alcuni che tenevano insieme entrambe le anime, risultando al contempo cupi e leggeri, truci e autoironici, come Fargo, A Serious Man o A proposito di Davis. Questo approccio è quello che negli anni è stato definito “coeniano”: storie di personaggi generalmente scemi che, in balia del caso e delle coincidenze, scivolano molto rapidamente verso il drammatico se non proprio verso il tragico e l’efferato, spesso in modi ridicoli.

Intervistato dal San Francisco Chronicle, Ethan Coen (al momento l’unico dei due ad aver parlato del loro rapporto) ha raccontato di aver recentemente scritto una sceneggiatura con il fratello, un film dell’orrore, ma di non sapere quando potranno realizzarla. Alla domanda diretta sul loro ritorno insieme, posta da The Hollywood Reporter, Ethan ha spiegato che ci sono altre sceneggiature, scritte anni fa, che vorrebbero trasformare in film e idee nuove da sviluppare, ma che Joel sta avviando da solo la produzione di un altro film (intitolato provvisoriamente Jack of Spades): «La risposta quindi è sì, torneremo a fare film insieme. Dobbiamo solo tornare in sincrono».